venerdì 29 agosto 2014

"Le anime del nespolo": quando le anime dei Malavoglia vogliono dire la loro...

"Su quel treno andavo alla ricerca di me stessa. Dal finestrino cercavo un qualcosa che mi potesse salvare, un fiore, una pianta, una radice, un oggetto, uno sguardo, un orizzonte. Man mano che il vagone si allontanava dalla grande citta’ in cui vivo, sentivo il mio cuore battere più forte d’attesa spasmodica di salvezza. Poi una voce squarcio’ il silenzio dei miei pensieri – TREZZA – quel mare scintillante di armonia, di complicità’ tra cielo e terra, tra uomini e scogli, e pesci, e sorrisi. Mi sono sentita chiamare, il mio spirito fremente mi sussurrava – vieni, è qui che riposi, vieni".
Già l'incipit de "Le anime del nespolo", scritto da Antonietta Sturiale e  organizzato dall’associazione antistalking e antiviolenza “Dignità donna”, con le splendide musiche di Alessandro Cavalieri(quest'ultimo nella foto qui sotto), fa capire la bellezza e la complessità di quest'opera.


Un visitatore del museo casa del nespolo respira e rievoca momenti di quotidianità della famiglia Toscano, “I Malavoglia”; una famiglia decisamente patriarcale, in cui ognuno ha il suo ruolo preciso. Appaiono così, man mano, come anime in cammino, i personaggi: da Bastianazzo a Padron ‘Ntoni, da Maruzza la Longa al nipote ‘Ntoni, da Luca a Mena, da Alessi a Lia. Ciascuno con il proprio modo di fare, di interagire, di agire, di rapportarsi, di aprirsi a chi ha davanti.

Stupenda e toccante la parte della dolce e tenera Lia, interpretata da Agata Ranieri: "Non mi toccate, non mi palpate, per favore Signore, cosa volete da me? Vi prego, allontanatevi dal mio corpo, no, non mi baciate il collo. Noooo (piange) Devo pulirmi, devo ripulire questo lordume che mi macchia d’onta mortale. Papà, io non volevo! Mamma, perdonami! Fratelli miei, vi prego, non mi giudicate. Sono la vostra Lia, la piccola ragazzina curiosa di vita. Ed ho pagato per questo, ed ho pagato caro. Come ostrica immatura, mi sono voluta staccare dal mio scoglio, la mia Trezza amatissima, per andare nella città grande e tanto disonesta. Vi ho macchiato d’onta e di fango, vi ho disonorato, ho disonorato la mia famiglia per farmi toccare, violare, per vendere il mio corpo e dannare la mia anima ad uomini senza scrupoli. Sono imperdonabile! Devo lavarmi, lasciatemi lavare, lasciatemi togliere questo puzzo di peccato dalle mie carni. Lasciatemi riposare. Lasciatemi morire per sempre nella mia miseria". Una ragazza pura, anzi... un'anima pura!













































































Credo che non ci siano parole adatte a volte per trasmettere le emozioni... Bisogna viverle, saltando con coraggio su quel treno in compagnia della visitatrice (una magnifica Berta Ceglie, sempre sulla scena), tornando alla vecchia casa del Nespolo con la sua semplicità e verità, avendo rispetto e cura per essa e per chi ci vive. 
Insomma... Spettacolo assolutamente da vedere nella versione integrale! Molto curiosa... 

PERSONAGGI: INTERPRETI:

La visitatrice - BERTA CEGLIE
Bastianazzo - DAVIDE GULLOTTA
Padron ‘Ntoni - DAVIDE GULLOTTA
Maruzza La Longa - MARISA GIANNINO
‘Ntoni - EMILIANO BELLIA
Mena - AGATA RAINERI
Luca - GIUSEPPE CARBONARO
Lia - AGATA RAINERI
Alessi - SALVO MIRABILE
Voce: - AGATA RAINERI

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