domenica 31 agosto 2014

Sazia di Luce di Adriana Pedicini


Ci sono dei libri che ti capitano tra le mani in periodi che possono essere più o meno adatti nel percorso della propria vita.
Così è stato per la sottoscritta con "Sazia di luce" di Adriana Pedicini (edizioni Il Foglio): un libro denso, complesso, che come scrive nella prefazione Giuseppe Possa "Con questa feconda e sofferta raccolta lirica, Adriana Pedicini è giunta nei più remoti fondali della propria anima, per esorcizzare la disperazione che sorge nei momenti di triste sconforto, quando l'esistenza pare minata da un destino crudele... La poetessa però non si abbandona a un discorso consolatorio; si affida invece a una superiore speranza che la volontà o la fede spesso possono realizzare". Mi ero fermata ad un certo punto, anche perché troppo presa da mille impegni e in un momento di forte stress. Volevo leggerlo con calma e con più obiettività. Pian piano. Per godermelo al meglio. E capire da una parola, da un piccolo segno un mondo che si nasconde dietro l'autrice. 

"Sazia di luce" è un gioco di luci e ombre (anzi... di ombre e luci), inizialmente con silenzi inquieti e quasi inquietanti, con le paure tipiche  degli uomini come la malattia e la morte, con quelle domande senza luogo e senza tempo (Chi siamo? Dove andiamo? Perché siamo qui? Cosa posso fare io?). 
Poi, d'un tratto, senza nemmeno accorgersene, compare la luce; una luce abbagliante da cui rimaniamo travolti: 

"Oggi/ ti sento/ Signore/ a me vicino/Sei l'aria/ che respiro/ l'orizzonte/ che mi attrae/ questo cielo/ che mi abbraccia". E Allora si aprirà un nuovo capitolo, un nuovo percorso esistenziale:"E sarà suono di violini/ nell'anima,/ fiori di pesco/ sui rami/ volo di rondini/ in cielo./ Semplicemente/ sarà/ nuova vita".

I suoi non sono consigli da mestrina, ma inviti a personalizzare e trovare una propria via d'uscita ai momenti di difficoltà e debolezza. 
Quelle della Pedicini, professoressa di lettere classiche nei licei, sono poesie varie, che fanno riflettere, che lasciano impronte. Come si può rimanere indifferenti davanti a "Homo homini lupus"?

"Non odo più la storia dei padri
a narrar di ferocia di guerra
di morte sul desco del giorno
di brancolanti vite nel buio
per un brandello di libertà. 

Oggi è paura
il nodo che stringe la gola
svelle le radici dei sogni
tinge di nero la prossima alba.

Oggi è la storia 
cruenta di sempre
di corpi già morti 
avanzare in neri scenari
tra scintillii fatui di biechi teatri
tra baratti di monete tradite".

E come può non essere attuale una  poesia come "Mare monstrum", vincitrice del primo premio internazionale di poesia Otto milioni 2013, assegnato dal Comune di Terranova (Me)? Impossibile rimanere indifferenti!!! (Faccio la dispettosa... Non ve la ripropongo qui sotto così acquistate il libro!!!)


Mentre leggevo "Sazia di Luce", pensavo a S. Agostino, Padre, Dottore e Santo della Chiesa Cattolica, ma prima di tutto uomo, con i suoi dubbi e incertezze. Quelle di tutti. Pensavo al suo tormentato e tortuoso percorso di fede, alle domande continue a cui non sapeva darsi spiegazione, fino all'incontro con il vescovo di Milano Ambrogio, grazie alla dolcezza e alla cura della madre Monica, sempre figura discreta, silenziosa ma allo stesso tempo presente del figlio Agostino. Un passo che amo molto è tratto dalle "Confessioni"(X, 27.38)





«Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace. »


Sazia di Luce è un libro assolutamente da non perdere. Un invito a riflettere e alla riflessione; uno sprone a migliorarci e migliorare la nostra vita. Partendo dalle piccole cose, che, in fin dei conti, sono proprio quelle che fanno la differenza. 

Per info e contatti: adripedi@virgilio.it




Nessun commento:

Posta un commento