sabato 4 maggio 2013

Più bambini, più verde

Buonasera cari amici di Paneculturaefantasia! Come state? Che combinate in questo bel sabato pomeriggio? Vi propongo qui un mio articolo pubblicato da qualche giorno sul giornale Chair (www.chairmag.it). Buona lettura!




Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l'albero, per fare l'albero ci vuole il seme, per fare il seme ci vuole il frutto, per fare il frutto ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re”.
L’avete riconosciuta? Si tratta di una delle canzoni più famose per bambini, scritta da Gianni Rodari. Mi è venuta in mente quando ho sentito questa notizia: a quanto pare oggi per fare un albero ci vuole… un bambino! Un’equazione che può sembrare stramba, ma che è veritiera.  Entrata in vigore il 16 febbraio 2013, la nuova legge obbliga i comuni sopra i 15.000 abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all’anagrafe o adottato. La norma, specificatamente la legge n.10 del 14 gennaio 2013, riprende in realtà un vecchio “obbligo” introdotto in Italia con la "legge Cossiga-Andreotti" n.113 del 29 gennaio 1992, riportando stavolta alcune modifiche per renderla maggiormente attuabile: l’obbligo riguarderà, appunto, solo i comuni con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti e riguarderà non solo le nascite, ma anche i bambini adottati. Inoltre la coltivazione di questi alberi dovrà avvenire entro sei mesi, e non più dodici, dalla nascita o dall’adozione. 
Una legge che punta a incentivare gli spazi verdi urbani, per rendere più belle e vivibili le nostre città, attuando (finalmente) politiche per riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria e la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana.


“Se si concede alla natura nulla di più dello stretto indispensabile, la vita dell'uomo vale meno di quella di una bestia”. William Shakespeare
Il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il Ministero dell'Ambiente, avrà il compito di vigilare sul rispetto della nuova legge. Ad esso i Comuni dovranno inviare le informazioni relative all'avvenuta piantumazione dell'albero ed alla tipologia dell'albero prescelto, oltre che al luogo della sua collocazione.
Non mancano grandi difficoltà: un comune come Milano,ad esempio, con una media di 11mila nascite all’anno, si trova a dover affrontare un rebus di non facile soluzione, cioè di trovare gli spazi adeguati, dentro o fuori la città.
Non scordiamoci che non è  sempre semplice, anche se potrebbe in apparenza sembrarlo, avere un atteggiamento di profondo rispetto verso ciò che ci circonda, per la conservazione della biodiversità e per garantire alle generazioni future un ambiente non deturpato e violentato dai propri predecessori. Si spera che la legge n.10 del 14 gennaio 2013 sia solo il primo di tanti  importanti passi per migliorarci. 



1 commento:

  1. devono cambiare le cose forzatamente ke piaccia o no. sm arriv alla frutta in tti i sensi.
    conosco bene milano e il verde nn e suff.

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