giovedì 13 ottobre 2011

FRANKFURT BUCHMESSE :VIVA LA FIERA DEL LIBRO!

Buongiorno cari amici. Come va? Stamattina vi voglio parlare della Frankfurt Buchmesse, la fiera del libro più importante al mondo, che si è aperta ieri e che durerà fino al 16 ottobre. Quanto mi piacerebbe andarci! Questa è la 63esima edizione, che richiamerà nella città di Francoforte ben 7.500 espositori provenienti da 110 paesi.


Tra i temi più importanti c'è il futuro multimediale, con la possibilità di sfogliare dei libri digitali. Alla Buchmesse, con le sue 3.000 manifestazioni e circa 1.000 autori, sono attesi circa 300.000 visitatori. Complimenti! Nel fine settimana la mostra, che sarà inaugurata dal ministro degli Esteri Guido Westerwelle (Angela Merkel è in visita in Vietnam) e dal presidente islandese Olafur Ragnar Grimsson, sarà aperta anche al pubblico. 



Saranno circa 300 gli editori italiani presenti a Francoforte, con tanto di un “Punto Italia” di 274 metri quadrati - realizzato dall`Associazione Italiana Editori (AIE), dall`ex Istituto per il Commercio Estero e dal ministero per lo Sviluppo - dove verranno presentati ed esposti i 1400 titoli di 51 case editrici italiane.

Sarà presentato in anteprima alla Fiera di Francoforte, inoltre, il nuovo libro di Dacia Maraini “La grande festa”, edito da Rizzoli, che propone inoltre “L’arte della difesa” (The art of fielding), una storia di amicizia dell’americano Chad Harbach, definito dal New York Times “uno scrittore dall’immenso talento”, che uscirà in Italia nel 2012.

A movimentare la vigilia della Fiera di Francoforte è arrivato l'appello promosso da Marco Cassini e Daniele di Gennaro, co-fondatori di minimum fax, Giuseppe e Alessandro Laterza (della storica casa editrice Laterza) e Stefano Mauri e Luigi Spagnol (Gruppo editoriale Mauri Spagnol): il tema è( rullo di tamburi.... indovinate un pò?) quello delle intercettazioni. "Chiediamo ai colleghi editori e agli amici librai di firmare questo appello".Nel testo dell'appello si legge: "L’attuale maggioranza di governo sta per approvare in Parlamento una  legge che vieta la pubblicazione delle intercettazioni disposte dai magistrati (anche dopo la loro divulgazione alle parti del processo). Una legge – tanto per fare un esempio – secondo cui un’intercettazione potrebbe essere letta in pubblico dall’avvocato della persona intercettata ma non potrebbe essere pubblicata su un giornale. Una legge – per fare un altro esempio – secondo cui la replica di parte prevale sulla ricostruzione di giornalisti e autori neutrali, inquinando proprio l’informazione più responsabile e professionale. Negli ultimi anni, i tentativi di restringere in maniera drastica il diritto di informazione dei cittadini ha suscitato una vasta opposizione nel nostro paese che ha attraversato le più diverse categorie sociali e professionali. Significativamente, anche a livello internazionale, i provvedimenti proposti in Italia dall'attuale maggioranza sulle intercettazioni hanno sollevato forti perplessità perfino da parte di qualificati rappresentanti di istituzioni quali l'Osce, l'Onu e l'Unione Europea. Nel maggio 2010, in occasione del Salone del libro di Torino, quasi 200 editori italiani di ogni categoria, dimensione e orientamento culturale (insieme a decine di librai in tutta Italia), pur riconoscendo la necessità di tutelare la privacy dei cittadini, promossero un appello a difesa della libera informazione e dell’esercizio della critica dei cittadini. Un bene prezioso a cui gli editori tengono particolarmente visto che la libertà di conoscenza è sempre stata strettamente legata alla diffusione dei libri e alla realizzazione di una piena democrazia. Alla vigilia della Fiera internazionale del libro di Francoforte – dove potremo condividere la nostra preoccupazione con i colleghi editori di tutto il mondo – chiediamo al Governo e al Parlamento di recedere da questo nuovo tentativo di bloccare la diffusione di conoscenze rilevanti e significative sugli atti processuali". Insomma... Le solite storie che ormai da anni ci tartassano. Come se non fossimo un Paese democratico, in cui c'è libertà di parola e di stampa...
Ieri a Francoforte, inoltre, si è parlato di e-book, con la presentazione di una ricerca che evidenzia il ritardo dell'Italia nel mercato dei testi digitali. Vero? Non l'avrei mai detto.. E io che ero convinta che gli Italiani fossero dei grandi lettori!  :). Numeri alla mano, il mercato dei libri digitali in Italia non cresce, a differenza di ciò che avviene negli Usa.



Riccardo Cavallero, a capo di Mondadori Libri, se la prende con gli agenti letterari. Cavallero "ha accusato la categoria di essere troppo conservatrice, criticandola per l’insistenza sul fatto che sul libro  elettronico non possa essere fatto un ribasso superiore al 30 per cento rispetto al prezzo del libro cartaceo. 'Se pensate che gli editori siano conservatori non avete mai incontrato un agente. Noi, in confronto, siamo dei rivoluzionari', ha scherzato Cavallero aggiungendo che Mondadori (che ha siglato un accordo con Barnes & Noble  per vendere titoli italiani sul lettore Nook) non rispetta questi contratti perché 'non si può avere paura dei prezzi o della cannibalizzazione, altrimenti non ci  lanceremo mai nell’editoria digitale'..." Secondo la ricerca, in Italia nei prossimi 5 anni la quota di mercato dei libri digitali sarà del 5-6%. Dopo Apple, si  attendono ora le mosse di Amazon e Google. Molto dipenderà dalle scelte di questi tre "giganti".
Bene... Detto questo... Chi vuole partire con me per Francoforte?

4 commenti:

  1. Ciao Cara!
    Ho letto il tuo messaggio sulla bacheca di Siracusa e da brava collega ho deciso di sostenerti. Ci vuole coraggio e costanza per tenere "vivo" un blog.
    Ciao e a prestissimo!
    Aretusa
    http://petitepoohmonamour.blogspot.com/

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  2. Grazie mille per il sostegno! Sto cercando di tenere vivo questo blog con le mie passioni. Spero di trasmettere ciò che mi piace e i miei pensieri, le mie opinioni...Grazie ancora di cuore e buon pomeriggio :)

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  3. Sarò un pò all'antica, ma onestamente questa mania di digitalizzare anche i libri non mi piace... multimedialità ok, ma lasciamoci la bella possibilità di "vivere" un libro, accarezzarne la copertina, scrivere una dedica con le nostre belle e personali calligrafie, continuare a riempire gli scaffali delle nostre librerie di casa e sentircene orgogliosi... possiamo digitalizzare tutto ciò che vogliamo (con risparmio di spazio e carta), ma il vecchio libro da leggere la sera prima di addormentarmi o al parco durante una pausa pranzo non toccatemelo, vi prego!!! Cmq... ho il trolley pronto... partiamo!!!!

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  4. Sono d'accordo con te, cara MaryGrace. Quanto fascino ha sfogliare un libro, sentire il suo profumo di nuovo, segnare le parti che ci colpiscono di più...Ma la tecnologia non si ferma mai! Noi apparteniamo, probabilmente, all'epoca delle romanticone... Mi sbaglio? :)

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