giovedì 6 ottobre 2011

CIAO STEVE !


Ho appreso stamattina, appena sveglia, della sua scomparsa e mi è venuto spontaneo scrivere immediatamente un articolo su di lui. Sen'è andato nella notte, a soli 56 anni, Steve Jobs, fondatore dell'Apple, "genio creativo e visionario, formidabile essere umano". 
Ma chi era quest'uomo che abbiamo visto tantissime volte in tv e nei giornali? Qual'è la sua storia? Nato da due studenti, il piccolo Steve è stato preso in adozione da una coppia di Mountain  View, un centro collocato a sud di San Francisco. 
Ha quindi frequentato la scuola superiore Homestead di Cupertino, iscrivendosi nel corso del periodo estivo a seminari organizzati da HP a Palo Alto  e avvicinandosi così, per la prima volta, al mondo dei computer. 
 È stato nel 1974 che la storia d’amore tra Jobs e i computer è cominciata. Tornato in California ha iniziato a frequentare l’Homebrew Computer Club, dove si sperimentavano i primo PC personali, venendo poi assunto come tecnico all’Atari, un’azienda che sviluppava giochi e console. Il suo intento era quello di raccogliere abbastanza denaro per trasferirsi per un certo periodo in India, dove avrebbe voluto compiere un percorso spirituale(cosa che fece effettivamente, anche se solo per qualche settimana, tornando negli USA con la testa rasata e l’abbigliamento tipico dell’induismo mistico indiano).
All’Atari aveva ritrovato il suo amico Wozniak, conosciuto ai tempi di HP, e insieme decisero di lanciare un business per creare computer personali. Nacque così Apple Computer, l’azienda che diede vita al Personal Computer, della quale il maggior successo e prodotto simbolo fino a metà del primo decennio del 2000 è stato il Macintosh.


Proprio intorno al Macintosh si è consumato l’allontanamento di Jobs da Apple, che abbandonò nel 1985 per divergenze sulle linee di prodotto, difficoltà economiche e licenziamenti. Jobs, quindi, fondò NeXT computer, un’azienda che produceva hardware e sistemi operativi a costo elevato, caratterizzati da tecnologie avanzate e potenza di calcolo eccezionale per i tempi. Un anno dopo, nel 1986, Jobs acquistò Pixar, la divisione grafica di Lucasfilm che voleva trasformare in una società capace di offrire sul mercato dispositivi hardware per l’elaborazione delle immagini, ma che successivamente divenne il principale Studios al mondo per la produzione di film in animazione 3D e la cui cessione da Disney ha trasformato Jobs nell’azionista individuale più importante della casa di Topolino.
 In seguito alla crisi di Apple (che in lotta per la sopravvivenza acquistò NeXT, a sua volta in cattive acque),  Jobs tornò in Apple, prima come consulente, poi come amministratore delegato protempore e infine come amministratore delegato a pieno titolo. Quando nel 2000 Jobs assumeva formalmente l’incarico, aveva già cambiato il volto di Apple, cancellando decine di progetti e numerosi prodotti, e lanciato l’iMac, il primo grande successo commerciale della nuova era di Jobs. Da allora Apple ha rivoluzionato per almeno tre volte il mondo della tecnologia, prima lanciando l’iPod e poi l’iPhone, infine inventando il nuovo fattore di forma dei tablet con l’iPad. Grazie a Jobs Apple è passata dall’essere a tre mesi dal fallimento al ruolo società IT più importante ed influente al mondo con cui tutti, anche chi è fuori dalla sua specifica nicchia di mercato, devono fare i conti, rivaleggiando con Exxon nel ruolo di azienda più capitalizzata della borsa di Wall Street. 


La sua vicenda personale è segnata dalla malattia che l’ha colto nel 2004, quando scoprì di essere malato di una rara forma di cancro al pancreas giudicata curabile (tanto che tornò al lavoro dopo qualche mese). Le preoccupazioni sulla salute di Jobs sono tornate ad affacciarsi nel giugno del 2008 quando apparve sul palco della WWDC visibilmente smagrito e debole. Apple smentì ogni voce su una ricaduta, sostenendo che Jobs era afflitto da un semplice “male di stagione”. Nel gennaio dell’anno successivo Jobs annunciava di essere in cura per unna disfunzione ormonale, e qualche giorno dopo di avere preso un periodo di riposo perché  «le mie condizioni di salute sono più complicate di quanto non stimato». Si seppe successivamente che il capo di Apple era stato costretto a ricorrere al trapianto di fegato, intervento chirurgico sulle cui ragioni si è sempre speculato, arrivando anche ad ipotizzare una metastasi del precedente tumore al pancreas, ma senza avere mai avuto alcuna certezza.




Steve Jobs sarà ricordato come un datore di lavoro quasi impossibile da accontentare, esigentissimo fino alla persecuzione con i collaboratori, capace di avanzare pretese quasi impossibili e di licenziare o di chiudere un rapporto commerciale sulla base di una di queste pretese impossibili non soddisfatte. Ma verrà ricordato anche come un manager di un magnetismo e di una leadership ineguagliati, eccezionalmente abile nel riconoscere non solo i prodotti che gli altri hanno immaginato, ma anche il talento.
Un video, in particolare, mi ha colpito di quest'uomo, da cui trapare la sua forza, il suo coraggio, la sua volontà di cambiare e di essere innovativo. Grazie per la tua genialità, per avere ispirato tante persone, per aver dimostrato che, nonostante la vita sia dura e complicata, si possono realizzare i propri sogni. 
Ciao Steve

Ps. Sotto c'è il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford. Questo discorso è, secondo me, una lezione di Vita... Ascoltatelo attentamente... E ricordiamoci... "L'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate... Siate affamati, siate folli".






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