martedì 26 agosto 2014

Libreria Cavallotto: quando una libreria diventa punto di riferimento di una città

(Tratto dal giornale Notabilis del marzo 2014)

Continuiamo il nostro viaggio per le librerie siciliane, che cercano di far fronte alla crisi economica con la cultura e l’amore per essa. A Catania la libreria Cavallotto è una vera e propria istituzione, un punto di riferimento per studenti, docenti e studiosi, che quest’anno festeggia i suoi 60 anni. Oggi i punti vendita sono in corso Sicilia e in viale Jonio, gestiti con tenacia, passione e devozione da una squadra tutta al femminile: la signora Adalgisa con le tre figlie Cetti, Anna e Luisa.


Hanno preso il testimone di Vito Cavallotto, il quale nel 1954 ha aperto la sua prima libreria a Caltanissetta, promuovendo in seguito, anche su proposta di Leonardo Sciascia, mostre di pittura e grafica. Il 1968 è stato l’anno dell’apertura della libreria a Catania in corso Sicilia, con ben quattro piani e un grande reparto Remainder’s, il primo in sud Italia; nel 1968 fonda una casa editrice e nel 1976 apre un’altra sede a Palermo. Una vita di e per la cultura, fino a quando, a soli 49 anni, un incidente stradale frenò il suo percorso. Un percorso continuato, appunto, dalla moglie e dalle tre figlie. Ne parliamo con Anna Cavallotto.


Signora Anna, lei con le sue sorelle e sua madre Adalgisa avete gestito mirabilmente l’eredità lasciata da vostro padre. Erano questi i suoi sogni da ragazzina?
Quando mio padre è venuto a mancare io avevo 17 anni. Con le mie sorelle siamo sempre cresciute con la passione per i libri trasmessa dai nostri genitori; è stato, quindi, naturale e spontaneo continuare il lavoro iniziato da papà. Luisa ha ottenuto anche il diploma dell’accademia nazionale di danza, ma poi ha deciso di seguire le nostre orme. La vita è stata la nostra maestra e la nostra insegnante in questo lavoro, imparando a impostare man mano in maniera più metodologica e precisa. In seguito abbiamo frequentato il master per librai a Venezia.

Che ricordo ha di suo padre?
Papà era sicuramente molto impegnato tra viaggi per lavoro e le sedi di Catania, Caltanissetta e Palermo, ma è sempre stato presente. Un tipo aperto, che non è mancato mai nelle tappe importanti di noi figlie. Il classico padre siciliano geloso. Per ricordarlo, abbiamo istituito il premio Vito Cavallotto, giunto nel 2011 alla seconda edizione, riservato a una tesi di laurea delle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze Politiche e Scienze della Formazione dell’Ateneo catanese riguardante la funzione del libro e/o dell’editoria nello sviluppo civile, economico e culturale dell’attuale società.


Tante sono le personalità come Giuseppe Bonaviri, Andrea Camilleri, Vincenzo Consolo, Dacia Maraini e Silvano Nigro che nel tempo hanno frequentato la Vostra libreria. Un suo ricordo particolare
Mi viene in mente, ad esempio, Renato Guttuso che, dopo una  mostra negli anni 70, alla fine si tolse la cravatta e ce la regalò, facendo  dietro un disegno di un cavallo. Penso a Valentino Bompiani e alla sua frase “i libri sono cari per chi li ama”. Ricordo quando andavamo a cena con Giulio Einaudi o all’amicizia stretta che abbiamo con Dacia Maraini, diventata una presenza affettuosa, una cara amica.



Quali sono i progetti a breve scadenza?
Innanzitutto di resistere alla crisi, che si fa sentire anche nelle grandi librerie come la nostra. Abbiamo diversi eventi e incontri con gli autori, come Antonio Scurati, Silvana La Spina e Marinella Fiume; in programma anche un interessante incontro con Andrea Branciforti, per un progetto di design con la Fondazione dell’Ordine degli Architetti e Tito D’Emilio. Per ulteriori informazioni e curiosità sugli appuntamenti nelle nostre librerie, cliccare su eventi nel sito www.cavallotto.it

A suo parere, il testo scritto rimarrà sempre un punto di riferimento?

Sta cambiando tutto oggi: negli Stati Uniti è già diminuito il testo scritto. I libri tecnici e scientifici tenderanno a sostituirsi con l’online. Il libro in forma cartacea, però, ha suoi indiscussi e indiscutibili aspetti positivi, come la migliore assimilazione. È un modo più incisivo. Non bisogna sottovalutare, inoltre, il fatto che la funzione del libraio e dell’editore è di selezione, revisione, di editing. Su internet, invece, c’è una completa dispersione. C’è di tutto. 


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