“Scrivo favole perché mi diverto. Scrivo favole per
incontrare gente speciale. Scrivo favole per ritrovare i miei sogni bambini.
Scrivo favole per impedire agli altri di raccontarmene, spacciandole come
realtà”. Queste le parole di Annamaria Piccione, scrittrice siracusana, al
termine del suo “Due minuti per una favola” (Sphaerae- Santocono editore, 5
euro).
Trenta miniracconti deliziosi, per grandi e piccini, che
suscitano spontaneamente un gran sorriso e che narrano, tra le righe, l’eterna
battaglia tra bene e male, tra vizi e virtù. Un papà, un po’ a corto di
fantasia, chiede aiuto alla fata Luccichina per suggerirgli delle piccole
storie da raccontare alla propria figlia prima di entrare nel magico mondo dei
sogni. La fata Luccichina, ovviamente, non può tirarsi indietro davanti a una
richiesta tanto importante.
Benvenuti, allora, in un mondo incantato, pieno di mille
colori con scimmie talentuose che dipingono, torte di compleanno che girovagano
volendo vedere il mondo, ragazzini svogliati allergici alla geometria, un re
obeso del paese di Lardopoli che si sposerà con la principessa Grissina del
regno di Acciugopoli. Per non parlare di briganti buoni, elefanti che vogliono
rimettersi in forma, ragazze intrappolate nel corpo di una mosca, giocattoli
che si svegliano di notte, piedi parlanti, un gatto che sogna di volare!
Non mancano gli insegnamenti di vita: mettere amore in tutto
ciò che si fa, come insegna la locandiera Ingrid; la complicità e
l’indissolubile legame tra fratelli (in questo caso Anna e Michele); il
contadino Bob che non si abbatte mai nonostante le disavventure; la dolce fata
Luccichina quando ricorda in una lettera al padre di non dimenticare mai le
quattro F che riempiono la vita: fede, felicità, fantasia e fortuna.
Che meraviglia! Una
grande varietà di motivi, di intrecci, passando di pagina in pagina tra luoghi
fantastici e contesti più reali. Indiscussa e indiscutibile la sapienza
nell’utilizzo delle parole, con cui la Piccione si diverte e gioca, ennesima dimostrazione
dell’abilità della scrittrice siracusana, amante dei gatti (nelle sue opere non
può mancare mai, infatti, il caro amico felino), con una fantasia senza fondo,
una sottile ironia e un modo di conquistare grandi e piccini con la sua
semplicità e genuinità. Perché è sempre bello sognare. Ad ogni età.
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