“Se
Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”
È risaputo che, da sempre, l’arte
di arrangiarsi è fondamentale. Oggi più che mai… In un’epoca in cui la
situazione non è delle migliori (per usare un eufemismo), la crisi economica rende
incerti e insicuri e trovare un lavoro
stabile sembra quasi più difficile che vincere alla lotteria, l’ essere
propositivi e l’inventare qualcosa di nuovo può essere una soluzione. Da cui,
perché no, trarre anche benefici e guadagni.
L’Illegal dinner è una nuova
idea che cerca di far fronte alla difficoltà di andare a cena fuori con gli
amici; può rappresentare una soluzione, almeno se si vive a Manhattan o
Brooklyn o se si dovessero visitare le due città. Si tratta di un clandestino
Supper Club stile: con solo 40 dollari e un tot di tasse irrisorie, si ottiene
un pasto in stile familiare e vino illimitato. Un pranzo a casa di sconosciuti,
dove magari non si troveranno cibi raffinati cucinati da cuochi della guida Michelin,
ma almeno potrà essere più facilmente alla portata di tutti e si potrà fare
conoscenza di nuove persone.
Un esempio del menu? Chicken
Satay (un piatto tipico thailandese, che consiste in degli spiedi sui quali
poter sgranocchiare pollo piastrato e insaporito con salsine varie),
peanut-cocco immersione, pesce con salsa piccante, carne di maiale allo spiedo,
rana pescatrice avvolta in foglie di banano con Chu- Chee curry, zenzero,
coriandolo e latte di cocco e altri piatti tipici.
Ma questo tipo di cene esistono
solo in America? Niente affatto! Londra, Parigi, Dublino e forse anche Roma le città
in cui si può vivere questa nuova esperienza diversa dal solito.
“Ho scoperto le cene segrete
grazie ad un link sul sito della libreria inglese Shakespeare& Co.
a Parigi:
mi preparavo allora a trasferirmi nella capitale francese ed ero alla ricerca
di offerte lavorative”.
Queste le parole di Shakira
Jones, 26 anni, una giornalista inglese, che ora vive a Roma. “Lessi che
le cene si svolgevano ogni domenica da circa 25 anni, al punto che pareva quasi
un appuntamento storico da non perdere. Avevo anche letto che lo stesso
organizzatore gestiva anche una piccola casa editrice e il legame letterario fu
per me di ulteriore stimolo. Mi piace l’idea di un certo numero di sconosciuti
provenienti da ogni parte del mondo che si ritrovano a cena in casa di
qualcuno, a maggior ragione poiché si tratta di una vera e propria cena e non
di un semplice incontro in un bar. Una cena suscita, infatti, conversazioni più
interessanti ed ha il carattere di un rituale”.
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