(Tratto dal giornale Notabilis del marzo 2014)
Continuiamo il nostro viaggio
per le librerie siciliane, che cercano di far fronte alla crisi economica con
la cultura e l’amore per essa. A Catania la libreria Cavallotto è una vera e
propria istituzione, un punto di riferimento per studenti, docenti e studiosi,
che quest’anno festeggia i suoi 60 anni. Oggi i punti vendita sono in corso
Sicilia e in viale Jonio, gestiti con tenacia, passione e devozione da una
squadra tutta al femminile: la signora Adalgisa con le tre figlie Cetti, Anna e
Luisa.
Hanno preso il testimone di
Vito Cavallotto, il quale nel 1954 ha aperto la sua prima libreria a
Caltanissetta, promuovendo in seguito, anche su proposta di Leonardo Sciascia,
mostre di pittura e grafica. Il 1968 è stato l’anno dell’apertura della
libreria a Catania in corso Sicilia, con ben quattro piani e un grande reparto
Remainder’s, il primo in sud Italia; nel 1968 fonda una casa editrice e nel
1976 apre un’altra sede a Palermo. Una vita di e per la cultura, fino a quando,
a soli 49 anni, un incidente stradale frenò il suo percorso. Un percorso
continuato, appunto, dalla moglie e dalle tre figlie. Ne parliamo con Anna
Cavallotto.
Signora
Anna, lei con le sue sorelle e sua madre Adalgisa avete gestito mirabilmente l’eredità
lasciata da vostro padre. Erano questi i suoi sogni da ragazzina?
Quando mio padre è venuto a
mancare io avevo 17 anni. Con le mie sorelle siamo sempre cresciute con la
passione per i libri trasmessa dai nostri genitori; è stato, quindi, naturale e
spontaneo continuare il lavoro iniziato da papà. Luisa ha ottenuto anche il diploma
dell’accademia nazionale di danza, ma poi ha deciso di seguire le nostre orme.
La vita è stata la nostra maestra e la nostra insegnante in questo lavoro,
imparando a impostare man mano in maniera più metodologica e precisa. In
seguito abbiamo frequentato il master per librai a Venezia.
Che
ricordo ha di suo padre?
Papà era sicuramente molto
impegnato tra viaggi per lavoro e le sedi di Catania, Caltanissetta e Palermo,
ma è sempre stato presente. Un tipo aperto, che non è mancato mai nelle tappe
importanti di noi figlie. Il classico padre siciliano geloso. Per ricordarlo,
abbiamo istituito il premio Vito Cavallotto, giunto nel 2011 alla seconda
edizione, riservato a una tesi di laurea delle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Lingue e
Letterature Straniere, Scienze Politiche e Scienze della Formazione dell’Ateneo
catanese riguardante la funzione del libro e/o dell’editoria nello sviluppo
civile, economico e culturale dell’attuale società.
Tante
sono le personalità come Giuseppe Bonaviri,
Andrea Camilleri, Vincenzo Consolo, Dacia Maraini e Silvano Nigro che nel tempo hanno frequentato la Vostra
libreria. Un suo ricordo particolare
Mi viene in mente, ad esempio,
Renato Guttuso che, dopo una mostra
negli anni 70, alla fine si tolse la cravatta e ce la regalò, facendo dietro un disegno di un cavallo. Penso a
Valentino Bompiani e alla sua frase “i libri sono cari per chi li ama”. Ricordo
quando andavamo a cena con Giulio Einaudi o all’amicizia stretta che abbiamo
con Dacia Maraini, diventata una presenza affettuosa, una cara amica.
Quali
sono i progetti a breve scadenza?
Innanzitutto di resistere alla
crisi, che si fa sentire anche nelle grandi librerie come la nostra. Abbiamo diversi
eventi e incontri con gli autori, come Antonio Scurati, Silvana La Spina e
Marinella Fiume; in programma anche un interessante incontro con Andrea
Branciforti, per un progetto di design con la Fondazione dell’Ordine degli
Architetti e Tito D’Emilio. Per ulteriori informazioni e curiosità sugli
appuntamenti nelle nostre librerie, cliccare su eventi nel sito www.cavallotto.it
A
suo parere, il testo scritto rimarrà sempre un punto di riferimento?
Sta cambiando tutto oggi: negli
Stati Uniti è già diminuito il testo scritto. I libri tecnici e scientifici
tenderanno a sostituirsi con l’online. Il libro in forma cartacea, però, ha
suoi indiscussi e indiscutibili aspetti positivi, come la migliore
assimilazione. È un modo più incisivo. Non bisogna sottovalutare, inoltre, il
fatto che la funzione del libraio e dell’editore è di selezione, revisione, di
editing. Su internet, invece, c’è una completa dispersione. C’è di tutto.
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