domenica 24 agosto 2014

Libreria Doralice: quando la realtà diventa una favola

(Tratto dal giornale bimestrale Notabilis)



“Ho sempre amato le storie e quindi vivere tra i libri era il mio sogno”: mi  confida questo e molto altro nella nostra chiacchierata Viviana Montalto, titolare della libreria “Doralice” a Messina, in via Consolare Pompea 429/431, in uno splendido angolo di paradiso di fronte allo Stretto. E quando c’è amore e passione, la realtà si può trasformare in una favola. Viviana mi dà proprio l’impressione di una fatina, che consiglia con cura e attenzione. Una fatina, ovviamente, come ogni buona favola insegna, sta attenta all’ambiente che ci circonda e cerca di dare il buon esempio: Viviana, infatti,  usa  prevalentemente carta riciclata.
Ha, inoltre, molto rispetto per le culture altrui e riserva una particolare attenzione ai più piccoli. Quando mi ha detto che legge  storie ai bambini, ho pensato subito a Meg Ryan nel film “C’è posta per te”, la quale interpretava una libraia che incantava i suoi piccoli clienti con  fantastiche avventure.
Viviana è riuscita a creare un angolo delizioso, un luogo d’incontro con carattere e personalità, dove la magia si fonde con la realtà.



Cara Viviana, innanzitutto da dove proviene il nome  Doralice?  Quando è nata questa libreria a due passi dal mare?
Ho sempre amato le storie e quindi vivere tra i libri era il mio sogno. Fare la libraia mi sembrava la cosa più bella che potessi sperare! Ho aspettato tanto tempo prima di realizzare il mio sogno e finalmente nel novembre 2010 nella mia città in riva al mare è nata Doralice, dal greco "dono del mare" (o anche “dono dell'alba”), oltre ad essere un personaggio dell'Orlando Furioso, una bellissima principessa, romantica ma volubile e tentatrice. Inizialmente ho proposto questo mio progetto ad un'amica, che purtroppo dopo pochi mesi ha dovuto lasciare l'attività. La mia famiglia quindi mi ha supportato totalmente e così ho potuto continuare l'avventura con mio fratello; non smetterò mai di ringraziarli.

Tu hai dato un’impronta molto personale a Doralice: una scelta non comune è, ad esempio, la decisione di puntare sulla carta riciclata e di vendere anche oggetti artigianali a chilometro zero...
Ci tengo molto che il mio impatto sull'ambiente sia il meno dannoso possibile. Ogni mia scelta, personale e professionale, è legata al mio profondo rispetto per il pianeta. Spesso devo scendere a compromessi, ma faccio il possibile per essere il più coerente possibile: usare carta riciclata, ma anche quella FSC, credo sia la scelta più responsabile da parte degli editori. Molti sono i piccoli editori che si muovono in tal senso, molti di meno purtroppo i grossi nomi; fortunatamente esistono degli scrittori, e speriamo che siano sempre più numerosi, che esigono dal proprio editore libri stampati su "carta amica delle foreste".
Per quanto riguarda l'oggettistica devo dire che ho sempre prediletto i manufatti: ho cominciato a esporre le creazioni di Filly Cusenza, di Jessica D'Arrigo, lampade di Cristian Carcione, i taccuini di Laura Martines, le creazioni di Aequorea (Francesca De Domenico), gli accessori di Monica De Cesare e di Mariagrazia Pafumi e tanti altri. Quasi tutti messinesi, tranne Filly di Bagheria e Monica di Reggio Calabria, perché mi piace fare rete, collaborando con chi ha voglia di mettersi in gioco in una realtà cittadina e regionale che non ci aiuta come dovrebbe.




Tra le grandi firme e gli autori meno conosciuti, si possono trovare anche vari testi in lingua originale: rumeni, arabi, russi, ucraini, srilankesi. Come mai questa scelta?
Ho sempre preferito leggere in lingua originale laddove posso, in quanto credo che leggere un autore nella sua lingua sia indispensabile per conoscerlo davvero: ecco il motivo per cui ho provato a portare testi nelle più svariate lingue. A livello commerciale funzionano di più le lingue come l’ inglese, il francese e lo spagnolo, ma devo dire che  l'arabo mi ha stupito per il numero di vendite.




Una sezione della libreria è dedicata anche ai più piccoli, con splendidi libri di favole, anche in versione bilingue per far imparare la lingua. Diversi, inoltre, gli eventi organizzati per  i piccoli lettori…
 I piccoli lettori sono il mio primo pensiero: dedico molto spazio e tempo alla letteratura per l'infanzia, perché credo che il libro possa essere un grande amico, un ottimo passatempo e soprattutto il miglior modo per allargare il proprio universo. Sono convinta che il ruolo della letteratura nella crescita di un individuo sia fondamentale, uno stimolo insostituibile per la formazione di coscienze aperte alla comprensione del mondo. La lettura può essere quindi attività profondamente interculturale: ecco perché propongo anche libri bilingui o che parlano di tradizioni diverse dalla nostra.
I laboratori che facciamo sono vari: si va dalle letture animate di fiabe a  piccole messe in scena di storie meno conosciute, incontri con esperti e laboratori creativi. La prossima scommessa sarà un laboratorio per piccoli circensi con Mario Taviano, un professionista di Messina con esperienza pluriennale in giro per il mondo.



Tra i laboratori per i più grandi organizzati in passato, mi ha colpito “Terremoti di carta”, dove erano previsti anche conversazioni in lingua straniera prendendo spunto da opere letterarie, cinematografiche e artistiche. Ti va di parlarne ai lettori di Notabilis?
La collaborazione con Terremoti di carta è cominciata subito: Nancy Antonazzo, la presidente, mi ha contattato per chiedermi se avessi voglia di ospitare i loro laboratori di scrittura creativa e io non ho avuto dubbi. Ormai da tre anni ogni settimana si incontrano nel nostro salotto e ne sono orgogliosa; sono sponsor del loro concorso letterario da tre anni e l'anno scorso ho presieduto la giuria. È stato un grande onore!
Inoltre nel salotto di Doralice abbiamo organizzato tante presentazioni di libri, soprattutto autori emergenti locali, ma non solo, grazie anche alle amicizie instauratesi negli anni con diversi editori locali , come Pungitopo, Smacher, Navarra, Mesogea, e grazie a mio fratello Armando che con le sue "interviste" crea sempre un bel dialogo tra autore e pubblico. Certo, il lavoro promozionale di una piccola realtà indipendente come la nostra libreria è difficile e faticoso, ma ci mettiamo sempre impegno e tanto amore.

Un occhio sensibile verso l’estero, ma anche verso la realtà che ti circonda, come dimostra la mostra fotografica “Luoghi a perdere”
Da Doralice abbiamo organizzato concerti: un ringraziamento particolare lo voglio fare a i Big Mimma, che si sono offerti con grande amicizia per festeggiare con la loro musica la serata d'inaugurazione della libreria. Poi mostre fotografiche, esposizioni di pittori messinesi e da quest'anno nel salotto ogni lunedì Roberta Marchese incontra le sue allieve del corso di pittura.

Quali sono i progetti futuri? Cosa ci dovremo aspettare da tanta fantasia e intraprendenza?

Molti mi chiedono dove ho trovato il coraggio di aprire una libreria in questo momento non proprio felice per l'editoria italiana. Rispondo sempre che, se vuoi veramente una cosa, ci devi provare! Certo è molto faticoso, soprattutto per noi librai indipendenti, resistere alla pressione dei grandi marchi, ma combatterò con tutte le mie forze e mi auguro che arriveranno tempi migliori. Ho voluto aprire una libreria indipendente perché  mi piace poter gestire a 360 gradi l'offerta ai miei clienti e l'ho fatto in una zona della mia città bellissima e popolatissima, ma povera di attività perché volevo creare un "servizio culturale" lì dove non c'era. Quello che mi preme di più è che chi passa da Doralice si trovi bene, possa scegliere tra tante proposte e che non si senta mai solo un cliente, ma un amico. Sembra una sciocchezza ma qui capita a tanti di "sentirsi a casa"e di venire anche solo per una chiacchierata!  Quello che abbiamo fatto fino ad adesso somiglia quasi ad un miracolo, ma in realtà è frutto di tanta dedizione e lavoro da parte mia, del grande appoggio della mia famiglia e soprattutto della risposta dei miei clienti a cui va tutta la gratitudine.



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