Buon pomeriggio, amici miei!
Vi voglio rendere partecipi di alcuni miei pensieri che mi stanno frullando in questa testolina matta che non si ferma mai. Il tutto è nato da un libro. E che libro!
"Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi ti spinge a riflettere, a pensare sul nostro ruolo all'interno della Storia, all'importanza di prendere una posizione nella vita. Oddio... Nel romanzo, ambientato durante la dittatura di Salazar, la situazione politica e culturale è in bilico. Si ha difficoltà nella libertà di stampa e Pereira ha a che fare con problemi più grandi di lui, lui che era solo "un oscuro direttore della pagina culturale di un modesto giornale del pomeriggio".
Punto di svolta nella vita abbastanza monotona del giornalista, è l'incontro con un ragazzo, Francesco Monteiro Rossi, scrittore di necrologi. Ma i suoi pezzi sono troppo: troppo anarchici, troppo rivoluzionari, troppo trasparenti e idealisti.
Oggi la situazione politica magari è diversa, ma si tende sempre a rimanere dietro le quinte, accontentandoci di rimanere dietro le quinte nel film della nostra vita.
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Vi chiederete: "Perchè ti ha provocato queste reazioni questo libro?". Non saprei... Però io credo alle coincidenze.
Quando ho letto un'email di un caro vecchio amico che mi ha dato dei preziosi consigli sul mio blog e mi ha scritto "non aver paura di metterti a nudo, anche con le tue debolezze quando scrivi", bè... ho pensato tra me e me che forse dovrei osare di più, forse dovrei mettere maggiormente in luce ciò che penso in questa avventura, forse dovrei fregarmene di nascondere le mie paure, perchè, in fondo, sono quelle di tutti... La Storia va avanti e noi non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti. Cerchiamo di inseguire i nostri ideali, di continuare a sognare restando contemporaneamente con i piedi ben saldi a terra.
Con questo nuovo obiettivo, ringrazio voi lettori, il mio amico che mi ha dato questa fiducia e, ovviamente, il grande Antonio Tabucchi. Dovunque egli oggi sia...
A presto
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