giovedì 19 gennaio 2012

"STASERA ANNA DORME PRESTO" DI SIMONA LO IACONO

Buonasera, miei cari amici ! Innanzitutto mi scuso con Voi per non essere stata molto presente in quest'ultimo periodo, ma sono da poco diventata per la seconda volta zia (che emozione!) e sono presa da mille cose e pensieri. Universitari e non... La mia testa, come al solito, non sta ferma un attimo tanto per cambiare!
Vi riporto qui sotto una mia recensione che è stata pubblicata sull'Estroverso( un bimestrale di alto livello, a mio parere. Andateci subito e fatemi sapere le vostre impressioni! Ci sono tanti, ma davvero tanti articoli interessanti! Il sito è www.lestroverso.it. Basta scaricare il formato pdf. Che aspettate?).
Il libro di cui ho trattato stavolta è di Simona Lo Iacono, s'intitola "Stasera Anna dorme presto", edito da "Cavallo di ferro" e ve lo consiglio vivamente. Buona lettura e a dopo (avrò qualche domanda da farVi, sperando in un bel dibattito acceso).


Quattro storie, quattro destini che inevitabilmente si incontrano (e scontrano). Quattro portavoci delle debolezze degli uomini di oggi. Anna, moglie tradita e insoddisfatta, anima pura, ingenua, segnata dalla durezza della vita . Carlo, marito di Anna, affascinante principe del foro romano e amante di Elisa. Elisa, giovane e rampante avvocatessa, femme fatale della situazione (almeno, inizialmente, sembra sia così), ma che si trova perdutamente  innamorata di Carlo, cercando di "elemosinare amore", come cantava Mia Martini nel 1973 in "Minuetto". Infine Giovanni, cugino di Anna a lei legato da un particolare tipo di rapporto, un tipico amore "platonico"(come si scoprirà in seguito). Sono loro i protagonisti di "Stasera Anna dorme presto" di Simona Lo Iacono, terzo romanzo del magistrato siracusano, impegnata da qualche anno con grande successo nello scrivere (con il suo primo romanzo, "Tu non dici parole", ha vinto il Premio Vittorini 2009, sezione opera prima). 


Punto in comune dei quattro personaggi è l’incapacità di comunicare, di capire veramente l'altro, di mostrarsi semplicemente per ciò che si è. Con coraggio, audacia e, magari, osando anche un pò. Invece niente. Per i loro limiti caratteriali e per la troppa paura, Anna, Elisa, Carlo e Giovanni non riescono a esprimersi. Di conseguenza, la loro sarà una storia di aspettative, di silenzi, di "vediamo se l'altro capisce attraverso uno sguardo cosa vorrei". Solo al termine del romanzo si potrà arrivare al bandolo della matassa, alla verità (concetto profondo, sì, e sicuramente complesso). "E allora sarà come assistere a un processo in cui ogni ruolo è ribaltabile nell'altro e tutti i punti di vista appaiono legittimi, perchè si sa che nella vita ognuno di noi è insieme vittima e carnefice". La Lo Iacono, in tutto questo, è un narratore super partes, la quale, con estrema sensibilità, non giudica, ma condivide le gioie e le delusioni delle sue "creature". Quasi una mamma, che con dolcezza, lascia sfogare tutta la frustrazione e la rabbia dei figli. Molto pirandellianamente, ognuno ha la sua verità. In effetti, Pirandello sembra influenzare molto la scrittura di Simona Lo Iacono. I suoi protagonisti indossano continuamente delle maschere, dei vestiti di una taglia sbagliata, che risulteranno, inevitabilmente, troppo stretti.
Ma come nasce questo romanzo? ”Alla fine di “Tu non dici parole”, ancora prima della sua pubblicazione -confida l’autrice- è nato il personaggio di Anna.


Ho ascoltato quella “voce” dentro di me e, dandole la dovuta attenzione, mi ha spinto a dare vita a questa quarantenne siciliana, trapiantata a Roma per seguire il marito. In realtà credo sarebbe stato troppo autoreferenziale se fosse stata la sola protagonista. Così sono nati, man mano, Elisa, Carlo e Giovanni. E’ un romanzo non sull’ amore, ma sull’incapacità di amare. C’è una grande difficoltà di venir fuori dal proprio io, d’ imporre le proprie idee e sogni. Un grande tema trattato in “Stasera Anna dorme presto”- continua la Lo Iacono(che letteralmente travolge con la sua energia e passione)- è il tradimento. Tradimento in primis verso sé stessi, tradimento di essere persone piene e di realizzare i propri sogni. Ognuno è alla ricerca di un significato, cercandolo l’uno nell’ altro. E’ un continuo e forsennato rincorrersi alla ricerca di un quid, che in realtà è semplicemente dentro se stessi”.   

Spero Vi sia piaciuta e che abbia suscitato curiosità.Bene... Adesso tocca a voi, cari miei lettori, quindi bando alla timidezza (mi sa che è una frase che ho gia detto in qualche altro articolo... Vabbè...), e intervenite numerosi, anche perchè il tema, a mio parere, è molto moderno e affascinante.

-E' VERO CHE OGNUNO HA UNA PROPRIA VERITA', COME SCRIVEVA PIRANDELLO, O C'E' UNA VERITA' ASSOLUTA?

-LA (PRESUNTA) FACILITA' DI COMUNICAZIONE DI OGGI (FACEBOOK, TWITTER, E MAIL, SMS...) CREA IN REALTA' MAGGIORI DIFFICOLTA' A RAPPORTARSI CON GLI ALTRI?

-(ULTIMA DOMANDA, LA PIU' COMPLESSA A MIO PARERE) PERCHE' E' COSI' DIFFICILE FARCI VEDERE DAGLI ALTRI PER QUELLO CHE SIAMO? SI', OK... LA SOCIETA' CI VUOLE "PERFETTI".  MA IN FIN DEI CONTI CHI E' CHE COSTITUISCE LA SOCIETA' SE NON NOI STESSI? INSOMMA... E' UN CADE CHE SI MORDE LA CODA, COME SI SUOL DIRE?

Ps. Ricordo che per lasciare il proprio commento, basta scriverlo in "posta commento", cliccare prima  "commenta come anonimo"( così è più semplice per chi non ha un blog) e poi "pubblica".



4 commenti:

  1. Mia dolcissima Ale
    intanto....auguri per la nascita del tuo nipotino!
    E' una gioia immensa diventare zii (io ho una cucciola che adoro).
    E poi, grazie per l'attenzione che hai voluto dedicarmi e della passione che ti ha animata nel parlare della mia "Anna"!
    E sì, la verità è una conquista difficile cui approdare. Non tanto perchè esistano tante verità (è naturale che ciascuno di noi conservi la propria prospettiva). Quanto perchè il campo della vera maturità di un uomo si misura dalla sua capacità di cambiare sguardo, e - dunque - di sapersi dire con coraggio la verità su se stessi.
    Non è una conquista facile, e non avviene senza sofferenza. Sapersi dire verità scomode, riconoscersi deboli, fragili, sapersi confessare di avere sbagliato, esige anche accogliere la verità dell'altro.
    Ecco perchè i miei personaggi restano chiusi e ingabbiati nelle proprie solitudini.
    Perchè la comunicazione vera non affonda la sua autenticità nelle sole parole, ma nell'atteggiamento di profondo e maturo ascolto.
    E l'ascolto include la difficoltà di mettersi in discussione, di adottare il vestito e lo sguardo dell'altro.
    Di averne pietà umana.
    Non è un problema di varietà di prospettive (sempre ineliminabile). Ma di viaggio dell'anima, di scandaglio dei nostri abissi, fino a includere in noi la presenza dell'altro, anche se diverso,anche se nemico.
    Come vedi si tratta di un grande e inesausto processo di maturazione umana da condurre con umiltà e mani nude, affamate, amorevoli.
    L'esito finale è trovare anche noi stessi, il bisogno che avevamo di scoprire un ceppo antico, di dare nome alla nostalgia della presenza dell'altro nella nostra vita.
    Ci troviamo nella misura in cui accogliamo gli altri. E diventiamo adulteri nella misura in cui neghiamo noi stessi.
    Tradimento deriva da tradere, che vuol dire portare via, trasportare altrove, lontano.
    Il contrario della vicinanza dello spirito.
    Mille baci, piccola mia.
    la tua
    Simona Lo Iacono

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  2. Libro affascinante e storia e situazioni molto reali! Personalmente credo che non esista affatto una verità assoluta: esiste una realtà fattuale che di oggettivo probabilmente ha solo l'esistenza in sè... i contenuti, i significati, le connotazioni vengono dati da diversi punti di vista, con sfaccettature infinite tante quante sono le persone che dann o il loro contributo nel valutare la situazione... il riconoscimento di questa pluralità di punti di vista dovrebbe aiutarci, per logica conseguenza, a esprimere noi stessi senza schermi e senza paura di essere giudicati... l'omologazione è una piaga della società e di questo dovremmo esserne consci... esprimere il proprio punto di vista, la propria personalità, il proprio modo di pensare e di essere è il solo modo di stare bene nel mondo... essere rispettati per le proprie idee e rispettare quelle degli altri è alla base del vivere civile...se dobbiamo indossare una maschera per timore del giudizio degli altri e falsare noi stessi, in fondo probabilmente, neanche noi siamo sicuro di ciò che pensiamo e di quello che facciamo!

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  3. Cara Simo, ma ormai allora sei fan del mio blog! Sono onorata di avere tra i miei lettori persone del tuo calibro, che possono solo arricchire questa mia avventura on line! Le tue parole e i saggi suggerimenti per cercar di superare le nostre debolezze di uomini sono gemme preziose.
    Il tuo libro lo consiglio assolutamente ai lettori di questo blog, non solo perchè il tema è attuale, ma anche perchè scrivi in una splendida maniera. D'altra parte non avrei fatto una recensione del genere se non mi fosse piaciuto! Grazie sempre di cuore della tua amicizia.
    Mia cara amica MaryGrace,bentornata! E' da un pò che non ci vedevamo qui sul blog. Sono felice di ritrovarti. Condivido pienamente quello che hai scritto. Ma, come ben si sa, tra dire e il fare c'è di mezzo il mare... Quindi continuiamo giorno dopo giorno a rendere PIENA la nostra esistenza, andando piano e avendo pazienza quando il mare è un pò burrascoso. Buon percorso a tutti! Aspetto altri interventi!!! Baci

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  4. ...dopo l'intelligente, acuta e brillante recensione di Alessandra e le parole dell'autrice, soprattutto quando sottolinea che "il campo della vera maturità di un uomo si misura dalla sua capacità di cambiare sguardo, e - dunque - di sapersi dire con coraggio la verità su se stessi"...che non si tratta di "una conquista facile" che "non avviene senza sofferenza"...pensiero che condivido pienamente...mi è proprio venuta voglia di leggere questo libro...lo farò non appena ne avrò la possibilità...
    rosaria

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