domenica 6 novembre 2011

SCIENZA E CURA DELLA VITA: EDUCAZIONE ALLA DEMOCRAZIA

Buongiorno e buona domenica cari lettori! Come va? Oggi vi voglio un pò parlare dell'interessante conferenza a cui ho partecipato  ieri  pomeriggio a Catania, al centro fieristico "le Ciminiere". Spero di lasciarvi qualche spunto di riflessione! Personalmente,  quest'incontro me ne ha lasciati davvero tanti! Si trattava del 2° convegno annuale organizzato dal gruppo "Scienza e Vita" e intitolato"Scienza e cura della vita: educazione alla democrazia". 
Prima di scendere nel dettaglio, però, voglio condividere con voi un mio pensiero... Allora... Guardandomi intorno, ieri pomeriggio (così come a molte altre conferenze), ho notato per l'ennesima volta un target di età moooolto alto. Il punto non è la presenza di persone con qualche capello bianco in più, ma l'assoluta mancanza di giovani. Non riesco a capirlo... Forse sarà l'essere curiosa, sarà il volermi "aprire" la mente con la cultura, sarà il cercare punti (e spunti) di riflessione, ma io adoro andare a mostre, conferenze e manifestazioni. Mi è sempre piaciuto... Non  voglio assolutamente applausi (anche perchè non penso di meritarmeli), ma dico... Può essere che non trovo mai miei coetanei? Può essere che non posso poi tranquillamente, dopo una conferenza, davanti a una gustosa pizza, discutere  in allegria dei più o meno meravigliosi argomenti trattati a una manifestazione ? Non lo so... Mi sento un pò una pecora nera e non me ne vanto... Anzi! Mi dispiace proprio! E mi sembra alquanto strano discutere spesso di ciò che penso con persone che hanno l'età dei miei genitori (se non di più). Siamo sempre alla ricerca di un qualcosa, di un senso da dare alla nostra vita. Possiamo avere la possibilità di  avere un aiuto per risolvere quella fatidica equazione, ma per noia non la iniziamo nemmeno e accendiamo la tv che ci rintontisce con mille parole e musichine-musichette. Vabbè... Forse, a volte, rischio di essere un pò pesante... Scusate per lo sfogo, ma le cose non me le so proprio tenere! 
Ok... Adesso, veniamo a noi e ai temi trattati alla conferenza... Innanzitutto, chi è l'uomo? C'è differenza tra vita ed esistenza? L'uomo può da solo vivere o ha bisogno, per natura, degli altri?E poi cosa è il fatidico "bene comune" di cui tanto si parla?La scienza ha dei limiti? Quali? Andiamo con ordine, anche perchè sono concetti "leggermente" complessi...




Il cardinale Bagnasco in passato ha detto che " più che una persona, l'uomo oggi sembra essere diventato prigioniero di sè stesso, una monade solitaria accanto ad altre monadi". Lo trovo un concetto molto triste, che dimostra la crisi valoriale ed esistenziale dell'uomo moderno. Nella relazione con l'altro, noi conosciamo un'altra persona, ma anche noi stessi, e ci realizziamo. Non siamo stati creati per essere monadi tristi e sole, che naufragano imperterrite in un oceano di difficoltà, senza che nessuno ci ascolti, ci dia un consiglio, ci rassicuri e ci stia vicino. Anche gli animali, per istinto, cercano i padroni e i propri simili! E' una tematica rilevante, che deve fare riflettere. Per forza! 





La persona, come ha fatto notare il prof. Lucio Romano (vedi foto qui sotto), docente all'università degli studi Federico II di Napoli, viene oggi ad essere ridotta a rapporto contrattuale. Potere della democrazia e del nostro essere "avanti" nel 2011! Uau... Ma a cosa siamo ridotti? Anzi... A cosa CI siamo ridotti, con le nostre stesse mani? Le opzioni sono due... O siamo tutti masochisti e abbiamo piacere a distruggere quello che c'è di buono, o c'è seriamente qualcosa che non va in quello che crediamo un "evoluto" meccanismo...



 La persona non può perdere la sua caratterizzazione propria. Non può e non deve. Anche perchè, sennò, ci ritroveremmo (o forse lo siamo già?) in una società in cui prevale il più forte. E i deboli? Chi li tutela? Chi tutela i neonati, i bambini, i vecchi e i malati? Chi tutela chi non è ancora, o non è più, in gradi di rispondere e di fare valere i propri diritti?



La democrazia, nata in Grecia ai tempi di Solone e Clistene, ha come suo fondamento che l'altro è uguale a me. Con le stesse fragilità, paure e debolezze.  Scusate l'intermezzo, ma il tragediografo Eschilo, nel 472 a. C. ha portato in scena i Persiani. Cosa c'entra? Bè... I Greci, in questa tragedia, sono chiamati a piangere la pena, i lutti e addirittura la sconfitta dei nemici Persiani, guidati da Serse, nella battaglia di Salamina del 480 a.C. Vi pare poco mettersi nei panni dello straniero, di soffrire con lui e per lui? I Greci, popolo saggio e precursore dei tempi, ci riusciva. E noi? Riusciamo a COM-PATIRE( inteso nel significato latino del termine, cioè "patire con, partecipare all'altrui patimento") chi ci sta intorno?
Tutto sta nel mettere al centro la persona umana e la sua dignità. Sennò significa che dal punto di vista morale siamo tutti bocciati e dobbiamo fare una bella ripetizione! Che ne dite?


Domanda: in tutto questo, che ruolo ha la scienza? L'articolo 2 della Costituzione italiana sancisce che "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle forme sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,economica e sociale". Bene... Ma quali sono i limiti della scienza, se ne ha? Se la scienza tende alla democrazia, la quale ha come presupposti l'eguaglianza e la pari dignità di tutti, non è possibile che un uomo a svantaggio di altri utilizzi la scienza. Ci sarebbe il rischio della sopraffazione. Insomma... C'è un serio rischio di cortocircuito.

Un altro concetto che voglio riportarvi, miei cari amici, è quello del bene comune, che ha affrontato, con grande pathos, lo scrittore e filosofo Giuseppe Savagnone. 


Cosa è il bene comune? Forse significa che tutti vogliamo le stesse cose? Abbiamo tutti dei fini uguali? I fini uguali, innanzitutto, non creano una comunità. Si crea una comunanza, ma non una comunità. E' impossibile che tutti realizzino gli stessi fini. Ad esempio, è ovvio che intorno a un tavolo di poker, tutti i giocatori vogliono vincere. Grazie della notizia! Ma ci sarà, inevitabilmente, chi vince e chi perde. La società garantisce fini uguali, ma non il fine comune. Inoltre, ogni mia scelta coinvolge e influenza anche gli altri. E' un modo di dire sbagliato il detto "farsi i fatti suoi". Fa davvero solo "i fatti suoi" un uomo che decide di morire? Non è inevitabile che, per quell'azione, ne soffrano la famiglia e gli amici? Senza considerare che il suo esempio può influenzare l'atteggiamento di altri... La libertà è responsabilità. Non bisogna considerare solo la libertà DA qualcosa, ma anche la libertà DI e PER qualcosa. Un concetto un pò complicato, ma per favore... Vi prego... Troviamo il bandolo della matassa!

6 commenti:

  1. Dovresti allargarti nelle amicizie andando a cercare anche lontano dalla tua città. In rete poi puoi collaborare con tanti blogger.

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  2. Mh... Di allargare le mie amicizie lo so... Riguardo alla collaborazione con altri blogger... Ehm... Come? Non è da tanto tempo che ho creato questo blog e certi meccanismi, ancora, non li conosco bene :)

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  3. I meccanismi non li conosco neanch'io ma un po' lo hai già fatto facendoti conoscere sul blog Vita da Streghe. Poi col tempo conoscereai altri blogger in rete e di persona andando a delle manifestazioni dove partecipano anche loro.

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  4. Me lo chiedo anche io perchè gli under 40 siano mosche bianche a questi eventi... poi Catania è davvero "viva" dal punto di vista dell'organizzazione mostre-fiere- dibattiti. E'vero che esiste internet, ma mi piacerebbe cmq che ci fosse molta più gente "curiosa" a questo mondo!

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  5. Assolutamente! Viva la curiosità e la voglia di migliorarsi sempre!

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