martedì 11 ottobre 2011

TANTO RUMORE PER NULLA?

Non so se vi ricordate, cari amici, di Laura Salafia, la studentessa universitaria che, per una tragica sfortuna, venne colpita da un proiettile impazzito lo scorso 1 luglio in piazza Dante a Catania. Personalmente, mi dà un pò fastidio essere tartassata dalle tv e dai giornali su un fatto e poi, un giorno, come per magia, si parla di un'altro fatto, più o meno grave, dimenticandosi completamente del primo o facendo finta che non sia successo. E' una cosa che proprio non mi va giù... "Ma come è possibile?", mi chiedo ogni volta... 
Ad esempio, che fine ha fatto ora quella collega? Documentandomi, ho saputo che la 34enne studentessa di Sortino, rimasta paralizzata dal collo in giù, oggi è ancora ricoverata nel Rehabilitation Institute di Imola, dove da quel maledetto giorno che le ha segnato per sempre la vita, è impegnata in una dura lotta con una difficile riabilitazione neurologica e motoria. Cure specialistiche molto costose che, adesso è certo, dovranno essere sostenute da Laura e dalla sua famiglia. Già... Perchè le leggi dello Stato prevedono il risarcimento solo per le vittime di mafia. Non è il caso di Laura, che potrà contare solo sul rimborso delle spese coperte dal servizio sanitario nazionale.


Come si ricorderà, la tragedia della studentessa si consumò in pochi attimi a pochi metri dall’ex Monastero dei Benedettini. Laura aveva appena sostenuto un esame alla facoltà di Lettere e Filosofia, quando fu ferita gravemente alla nuca da uno dei cinque proiettili sparati dal cinquantacinquenne Andrea Rizzotti, all’epoca impiegato del Comune come guida-custode della Chiesa di San Nicolò, e indirizzati verso il pregiudicato Maurizio Gravino per risolvere uno screzio personale. Che fortuna eh? Il processo si è aperto al Tribunale di Catania nello scorso giugno e vede alla sbarra il feritore, che è imputato di duplice tentato omicidio.  Oltre al danno, però c'è anche la beffa... Andrea Rizzotti è nullatenente. Laura, quindi, potrà contare solo sul rimborso delle spese coperte dal servizio sanitario nazionale. Ben poca cosa rispetto alle notevoli spese già sostenute e a quelle che dovranno ancora affrontare per chissà quanto tempo i familiari della sfortunata donna, che è bloccata dal collo in giù e le cui condizioni sono difficilmente reversibili. 



Un aiuto economico sarebbe dovuto arrivare dall’Università di Catania, attraverso una raccolta fondi proposta a caldo dal rettore Salvatore Recca. Ma a quanto pare l’Ateneo, che sull’onda emotiva si era mobilitato al fianco di Laura, si è dimenticato della studentessa. La sottoscrizione infatti non è mai partita. Complimenti! Mi immagino  la delusione e l'amarezza dei genitori e amici di Laura, che inizialmente avevano affrontato il dolore con l'appoggio (molto molto piccolo, a quanto pare) dell'università di Catania . A cosa sono serviti, allora, tutti i volantini che erano affissi all'università di Lettere? Tanto rumore per nulla? Mi auguro proprio di no! Spero che in questo mondo, almeno un pò di giustizia ci sia!

2 commenti:

  1. Incredibile, non avevo sentito questa notizia!
    E' allucinante non poter individuare un colpevole ed essere lasciati soli in situazioni come queste!
    Poteva accadere a chiunque.
    Non meritiamo questo!
    Grazie per la condivisione
    nunzia

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  2. E già... Poteva accadere a chiunque... E' molto triste questo fatto. Lo trovo profondamente ingiusto... Da ammirare comunque è la forza che sta avendo questa giovane ragazza e la sua famiglia!

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