mercoledì 12 ottobre 2011

"E' CADUTO UN MURO DI PERLINE"

Ieri pomeriggio, dopo una giornata abbastanza stressante, sono andata alla mia adorata Feltrinelli a Catania per ritirare un libro. Dovevo sbrigarmi, anche perchè la sera volevo andare al concerto di Paola Turci, ma sono rimasta, come imbambolata, alla libreria ad ascoltare una presentazione di un nuovo libro. Quale? "E' caduto un muro di perline" di Rosalba Sinesio. "Già il titolo mi piace!", penso tra me e me, ricordandomi quando da piccolina mi appassionavo a creare collane.



In "E' caduto un muro di perline",la Sinesio racconta l'universo in cui lavora, quello 
delle persone con disagi psico-fisici, paragonandolo ad un bosco intricato, quindi difficile da attraversare, ma reso a tratti più facilmente percorribile dall'apparire di inaspettati sentieri. E ci descrive i ritratti dei protagonisti che popolano questo bosco, ognuno dei quali ha vissuto e vive una propria favola dolorosa e difficile, a volte persino incredibile, ma spesso anche tenera e buffa.


 Ciò che più ha voluto sottolineare l'autrice nei suoi racconti, infatti, è la capacità di elaborazione del pensiero finalizzato alla comicità dei suoi pazienti. E come il sollecitare l'ironia e l'autoironia possa far parte di un ottimo sistema terapico. Così racconta di quel paziente, che era consapevole di essere "brutto" e faceva appositamente il verso dei mostri per passare avanti nelle visite. 






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Rosalba Sinesio ha lasciato tutti affascinati dalle sue storie, dalle sue esperienze. Ha iniziato per caso questo lavoro, essendo laureata all'Accademia di Belle Arti ed essendo stata chiamata per una settimana come animatrice. Sono passati ben 26 anni da quando ha iniziato a lavorare con persone con disagio psicofisico, dirigendo un laboratorio di arte-terapia, e non ha la minima intenzione di mollare la presa e di far terminare quella che doveva essere solo "una settimana". Questo perché “non lavora con le cose, ma con persone”, come lei vuole ricordare. E’ un vulcano di energia, passione, amore verso gli altri. Non c’è bisogno di andare in Africa per aiutare il nostro prossimo. E’ lì, dietro l’angolo, che sta aspettando solo noi.

1 commento:

  1. Già...l'Africa è praticamente non appena svoltiamo l'angolo di casa nostra!!! La nostra quotidianità e le persone che ci vivono accanto hanno bisogno di noi, delle nostre opere, dei nostri sorrisi. Credo che chi decide di partire per posti lontani affermando che lo fà per aiutare gli altri, in realtà lo fà più che altro per aiutare e cercare se stesso... si possono fare grandi cose intorno a noi...basta volerlo!

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