giovedì 29 settembre 2011

IL GIORNO DI LUCIO


Buongiorno amici! Sapete che giorno è oggi? Si ok... E' giovedì, ma giovedì 29 Settembre. E allora? Non vi ricorda niente? La foto pubblicata sopra non vi suggerisce nulla? Dai! Non ci credo! Vi sarà sicuramente venuta in mente il pezzo del grande Lucio Battisti! Era il 1967 e nell'aria si cominciò a sentire una canzone che parlava (meglio: lasciava intuire, perché era in prima persona e i tempi narrativi erano inconsueti) di un tale "seduto in quel caffè", che non pensava alla sua donna. Bel tipino eh? Già mi immagino l'espressione di alcune amiche... :)


Il testo era preceduto da una voce fuori scena: uno speaker, che leggeva il giornale radio della mattina, e cominciava e finiva per l'appunto con le parole Ieri, 29 settembre…. La voce in scena si sovrapponeva allo speaker e spiegava (meglio: lasciava intuire) che quel giorno, il 29 settembre appunto, era accaduto qualcosa di diverso dal solito :seduto in quel caffè / io non pensavo a te. Ecco appunto...
Una donna, un'apparizione, un visiting angel, un amore casuale consumato nel buio, una fuga dalla realtà, quasi come se non ci fosse che lei. 







Il secondo tempo della canzone, davvero un testo e musica che meriterebbero qualche studio non affrettato, ancora si riapriva con la voce dello stesso speaker: Oggi, 30 settembre…. E il protagonista, in un crescendo quasi doloroso e reso ancora più straziato dalla voce rauca e logorata all'estremo, ritornava alla realtà: Mi son svegliato e / e sto pensando a te….  Che romanticone Battisti eh? Una telefonata disperata alla sua donna, un urlo per lei che non capisce, e il senso della vita, il senso dello svanire delle cose, il senso del recupero delle cose che si credevano perdute e forse si volevano perdere si traducevano in quello sbalzo scandito dalle parole del giornale radio, lontano e astratto. Un tempo esterno e un tempo interiore che si accomunavano, la Storia e la storia che si fondevano, la realtà che si frantumava e si ricomponeva, in poche ore lacerate, in quel caffè.



Era il 1967. Quella canzone (29 settembre: più che una canzone, in verità, secondo me ) la cantava l'Equipe 84( avete presente quel gruppo di capelloni che ancora oggi ogni tanto si vede nei programmi tv? Dai... Il cantante è sempre con gli occhialini neri! Quelli che vanno in programmi tipo "I migliori anni" di Carlo Conti... Ecco! ). Ma tutti sapevamo che l'aveva scritta Lucio Battisti, con le parole della sua spalla e amico geniale quale era Mogol. Infatti dopo l'artista di Poggio Bustone l'ha cantata, con la voce tirata fino all'afonia e alla disperazione. Che emozione... Sembrò che, dentro, ci fosse molto di noi, o almeno di quella che avrebbe potuto essere la nostra vita. La vita di tanti Italiani.!uante persone si immedesimarono nelle canzoni di Battisti? Ci sarebbe una lista parecchio lunga credo! Di lì a poco molte cose, e la Storia, in apparenza cambiarono. In realtà, tutto era già accaduto. Anche per questo, il 9 settembre 1998, quando Lucio Battisti è scomparso a 55 anni, ci è dispiaciuto moltissimo. Magari oggi ci fossero più Luci Battisti! Ciao Lucio. Oggi è il tuo giorno!



                                                                     




                                                                     




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