In abbandono
Non negarmi l'arcata dei tuoi fianchi,
tenue vallata tra le cime aperta,
schiusa al passo di mani a lusingarti
nel bagno di luce opalescente.
Non oppormi il tuo sdegno verginale,
conduci al varco tra le cosce bianche
il mio gusto d'aroma adolescente,
ai tuoi occhi chiusi, in abbandono.
Battiti a Valencia
Dai sorsi riverbero le mani,
deità ridesta al manto dei detriti,
detergo respirandoti ogni goccia:
innumerate astuzie del mio corso,
artefici del nume di superbia
sfinito ai marmo rorido dei piedi.
Il tuo petto è un ostia intinta
nei flutti ascesi alle fonti supreme
e al mio palato immersa infrange
ogni intento vano alla parola.
Versi d'amore
Quando crolla il volto dei tuoi occhi,
capitolando in albe vesperali,
sorgono dai cocci gli ori del gaudio,
e le tue risa sfociano in lamento
che mi adduce al sonno, nenia
arabescata in ritmi senza luce.
Ma la tua danza moldava si riflette
nel concavo sconvolto dello sguardo
che rivivrà se prenderai a calzare
le orme che inducono a quel volo.
In posa di sconfitta attendo
che a librarsi siano le ali
sulla tua fronte schiusa, levate
ad imitare strali di gabbiani.
andreagiampietro85@facebook.c om
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