(Tratto dal giornale bimestrale Notabilis)
“Ho sempre amato
le storie e quindi vivere tra i libri era il mio sogno”: mi confida questo e molto altro nella nostra
chiacchierata Viviana Montalto, titolare della libreria “Doralice” a Messina,
in via Consolare Pompea 429/431, in uno splendido angolo di paradiso di fronte
allo Stretto. E quando c’è amore e passione, la realtà si può trasformare in
una favola. Viviana mi dà proprio l’impressione di una fatina, che consiglia con
cura e attenzione. Una fatina, ovviamente, come ogni buona favola insegna, sta
attenta all’ambiente che ci circonda e cerca di dare il buon esempio: Viviana,
infatti, usa prevalentemente carta riciclata.
Ha, inoltre,
molto rispetto per le culture altrui e riserva una particolare attenzione ai
più piccoli. Quando mi ha detto che legge
storie ai bambini, ho pensato subito a Meg Ryan nel film “C’è posta per
te”, la quale interpretava una libraia che incantava i suoi piccoli clienti con
fantastiche avventure.
Viviana è
riuscita a creare un angolo delizioso, un luogo d’incontro con carattere e
personalità, dove la magia si fonde con la realtà.
Cara Viviana,
innanzitutto da dove proviene il nome
Doralice? Quando è nata questa
libreria a due passi dal mare?
Ho sempre amato
le storie e quindi vivere tra i libri era il mio sogno. Fare la libraia mi
sembrava la cosa più bella che potessi sperare! Ho aspettato tanto tempo prima
di realizzare il mio sogno e finalmente nel novembre 2010 nella mia città in riva
al mare è nata Doralice, dal greco "dono del mare" (o anche “dono
dell'alba”), oltre ad essere un personaggio dell'Orlando Furioso, una bellissima
principessa, romantica ma volubile e tentatrice. Inizialmente ho proposto
questo mio progetto ad un'amica, che purtroppo dopo pochi mesi ha dovuto
lasciare l'attività. La mia famiglia quindi mi ha supportato totalmente e così
ho potuto continuare l'avventura con mio fratello; non smetterò mai di
ringraziarli.
Tu hai dato
un’impronta molto personale a Doralice: una scelta non comune è, ad esempio, la
decisione di puntare sulla carta riciclata e di vendere anche oggetti
artigianali a chilometro zero...
Ci tengo molto
che il mio impatto sull'ambiente sia il meno dannoso possibile. Ogni mia
scelta, personale e professionale, è legata al mio profondo rispetto per il
pianeta. Spesso devo scendere a compromessi, ma faccio il possibile per essere
il più coerente possibile: usare carta riciclata, ma anche quella FSC, credo
sia la scelta più responsabile da parte degli editori. Molti sono i piccoli
editori che si muovono in tal senso, molti di meno purtroppo i grossi nomi; fortunatamente
esistono degli scrittori, e speriamo che siano sempre più numerosi, che esigono
dal proprio editore libri stampati su "carta amica delle foreste".
Per quanto
riguarda l'oggettistica devo dire che ho sempre prediletto i manufatti: ho
cominciato a esporre le creazioni di Filly Cusenza, di Jessica D'Arrigo,
lampade di Cristian Carcione, i taccuini di Laura Martines, le creazioni di
Aequorea (Francesca De Domenico), gli accessori di Monica De Cesare e di
Mariagrazia Pafumi e tanti altri. Quasi tutti messinesi, tranne Filly di
Bagheria e Monica di Reggio Calabria, perché mi piace fare rete, collaborando
con chi ha voglia di mettersi in gioco in una realtà cittadina e regionale che
non ci aiuta come dovrebbe.
Tra le grandi
firme e gli autori meno conosciuti, si possono trovare anche vari testi in
lingua originale: rumeni, arabi, russi, ucraini, srilankesi. Come mai questa
scelta?
Ho sempre
preferito leggere in lingua originale laddove posso, in quanto credo che
leggere un autore nella sua lingua sia indispensabile per conoscerlo davvero: ecco
il motivo per cui ho provato a portare testi nelle più svariate lingue. A
livello commerciale funzionano di più le lingue come l’ inglese, il francese e
lo spagnolo, ma devo dire che l'arabo mi
ha stupito per il numero di vendite.
Una sezione
della libreria è dedicata anche ai più piccoli, con splendidi libri di favole,
anche in versione bilingue per far imparare la lingua. Diversi, inoltre, gli
eventi organizzati per i piccoli
lettori…
I piccoli lettori sono il mio primo pensiero:
dedico molto spazio e tempo alla letteratura per l'infanzia, perché credo che
il libro possa essere un grande amico, un ottimo passatempo e soprattutto il
miglior modo per allargare il proprio universo. Sono convinta che il ruolo
della letteratura nella crescita di un individuo sia fondamentale, uno stimolo
insostituibile per la formazione di coscienze aperte alla comprensione del
mondo. La lettura può essere quindi attività profondamente interculturale: ecco
perché propongo anche libri bilingui o che parlano di tradizioni diverse dalla
nostra.
I laboratori che
facciamo sono vari: si va dalle letture animate di fiabe a piccole messe in scena di storie meno
conosciute, incontri con esperti e laboratori creativi. La prossima scommessa
sarà un laboratorio per piccoli circensi con Mario Taviano, un professionista
di Messina con esperienza pluriennale in giro per il mondo.
Tra i
laboratori per i più grandi organizzati in passato, mi ha colpito “Terremoti di
carta”, dove erano previsti anche conversazioni in lingua straniera prendendo
spunto da opere letterarie, cinematografiche e artistiche. Ti va di parlarne ai
lettori di Notabilis?
La collaborazione
con Terremoti di carta è cominciata subito: Nancy Antonazzo, la presidente, mi
ha contattato per chiedermi se avessi voglia di ospitare i loro laboratori di
scrittura creativa e io non ho avuto dubbi. Ormai da tre anni ogni settimana si
incontrano nel nostro salotto e ne sono orgogliosa; sono sponsor del loro
concorso letterario da tre anni e l'anno scorso ho presieduto la giuria. È stato
un grande onore!
Inoltre nel
salotto di Doralice abbiamo organizzato tante presentazioni di libri,
soprattutto autori emergenti locali, ma non solo, grazie anche alle amicizie
instauratesi negli anni con diversi editori locali , come Pungitopo, Smacher, Navarra,
Mesogea, e grazie a mio fratello Armando che con le sue "interviste"
crea sempre un bel dialogo tra autore e pubblico. Certo, il lavoro promozionale
di una piccola realtà indipendente come la nostra libreria è difficile e faticoso,
ma ci mettiamo sempre impegno e tanto amore.
Un occhio
sensibile verso l’estero, ma anche verso la realtà che ti circonda, come
dimostra la mostra fotografica “Luoghi a perdere”
Da Doralice
abbiamo organizzato concerti: un ringraziamento particolare lo voglio fare a i
Big Mimma, che si sono offerti con grande amicizia per festeggiare con la loro
musica la serata d'inaugurazione della libreria. Poi mostre fotografiche,
esposizioni di pittori messinesi e da quest'anno nel salotto ogni lunedì Roberta
Marchese incontra le sue allieve del corso di pittura.
Quali sono i
progetti futuri? Cosa ci dovremo aspettare da tanta fantasia e intraprendenza?
Molti mi chiedono
dove ho trovato il coraggio di aprire una libreria in questo momento non
proprio felice per l'editoria italiana. Rispondo sempre che, se vuoi veramente
una cosa, ci devi provare! Certo è molto faticoso, soprattutto per noi librai
indipendenti, resistere alla pressione dei grandi marchi, ma combatterò con
tutte le mie forze e mi auguro che arriveranno tempi migliori. Ho voluto aprire
una libreria indipendente perché mi
piace poter gestire a 360 gradi l'offerta ai miei clienti e l'ho fatto in una
zona della mia città bellissima e popolatissima, ma povera di attività perché
volevo creare un "servizio culturale" lì dove non c'era. Quello che
mi preme di più è che chi passa da Doralice si trovi bene, possa scegliere tra
tante proposte e che non si senta mai solo un cliente, ma un amico. Sembra una
sciocchezza ma qui capita a tanti di "sentirsi a casa"e di venire
anche solo per una chiacchierata! Quello
che abbiamo fatto fino ad adesso somiglia quasi ad un miracolo, ma in realtà è
frutto di tanta dedizione e lavoro da parte mia, del grande appoggio della mia
famiglia e soprattutto della risposta dei miei clienti a cui va tutta la
gratitudine.
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