Buongiorno, miei cari amici!
Oggi vi riporto un articolo che mi sta particolarmente a cuore, trattandosi di un argomento che sento vicino. Faccio parte da circa 8-10 anni del gruppo di volontari del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa e ci tengo a diffondere ciò che è successo 60 anni fa nella mia splendida città. Già... Perché nel 1953 la Madonnina pianse a un chilometro da casa mia. Perché non ci si può dimenticare di cose di questo genere. Perché non sempre l'informazione riesce ad arrivare. Io, nel mio piccolo, con questo blog, cerco di fare del mio meglio!
Ringrazio di cuore la mia cara amica Simonetta Satornino,entusiasta immediatamente per la mia proposta di scrivere un pezzo su un argomento così delicato. Pedagogista, docente di storia e filosofia all'istituto Paritario "S. Maria" di Siracusa, Simonetta Satornino è da un anno corrispondente per gli eventi del santuario al giornale diocesano "Cammino". Posso scrivere anche che è stata capogruppo quando io sono entrata nel gruppo dei "Volontari della Carità"? Ok... Ormai l'ho scritto :) Buona lettura...
C’era una
volta… Oh no! Quella
che sto per raccontarvi non è una favola, ma una vera e propria storia, che ha
cambiato la vita di una coppia di sposi, di una famiglia, di una città e, non esagerando, del Mondo intero.
Correva l'anno 1953. A Siracusa vivevano due giovani sposi:una coppia come
tante, una famiglia semplice, sostentata dal duro lavoro quotidiano. Lui, Angelo
Iannuso, bracciante agricolo; lei, Antonina Giusto, casalinga, in attesa del primo
figlio. La gravidanza, però, si presentò piuttosto difficile, poiché la giovane donna era affetta da
tossicosi gravidica.
Nella notte
tra il 28 ed il 29 agosto, Antonina fu colpita da attacchi convulsivi e
perdette la vista. Alle 8 del mattino circa, volse lo sguardo verso il Quadretto, posto come capezzale sul letto matrimoniale e raffigurante il Cuore
Immacolato di Maria. Si accorse che dagli occhi scendevano lente delle
lacrime.
Chissà quante
emozioni contrastanti provò alla vista di una tale scena… Chiamò la cognata e i
vicini. Pian piano la casa fu piena di curiosi; la folla
dentro e fuori la casa aumentava a dismisura: tutti volevano vedere, asciugare,
assaggiare quelle lacrime. C’era chi gridava al miracolo, ma anche chi
pensava ad un trucco per far soldi in un momento di crisi.
Intanto i
giorni passavano e la Madonnina continuava a versare lacrime a fasi alterne. La Curia –
cautamente – decise di rivolgersi al Laboratorio di Igiene e Profilassi della
Provincia, per richiedere una eventuale analisi delle lacrime.
Il 1°
settembre – quarto giorno della lacrimazione – la Commissione Scientifica, guidata
dal Parroco Giuseppe Bruno e composta dai dottori Francesco Cotzia, Michele
Cassola e l’ingegnere Luigi D’Urso, si recò nella casa, in via degli Orti n.
11, per constatare l’evento e prelevare – se possibile – del liquido… Alle
11 la Madonnina iniziò a lacrimare ed il liquido fu prelevato e immediatamente
portato in laboratorio. Le stesse lacrime furono comparate con lacrime umane
e “in base all'aspetto, all'alcalinità e alla composizione furono ritenute di
analoga composizione del secreto lacrimale umano”.
Da quel
momento la Madonnina non pianse più. Forse avrà voluto cancellare ogni dubbio
umano, permettendo le analisi e rendendo noto il responso. Dopo il sì della
Scienza non tardò ad arrivare il sì della Chiesa. L’arcano linguaggio di quelle
lacrime erano, e sono ancora oggi, un messaggio per l’umanità.
Durante i
giorni della lacrimazione – e non solo – tanti i miracoli fisici e spirituali. Anche
il Papa di allora, Pio XII, in un radiomessaggio ebbe a dire: “Comprenderanno
gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime?”.
Sono
trascorsi 60 anni da quell'evento prodigioso. È stato costruito un Santuario
“sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre”, come volle
sottolineare il Beato Giovanni Paolo II. La Casa di Via degli Orti n. 11 oggi è un
Oratorio, dove viene celebrata la Santa Messa tutti i giorni.
I coniugi
Iannuso, consideratisi sempre “uno strumento nelle mani di Dio”, oggi non ci
sono più. Certamente una volta giunti al cospetto di Dio avranno chiesto
“spiegazioni”.
Tanti i
pellegrini che giungono ai piedi di quel quadretto per chiedere una grazia o
per ringraziare; tanti i turisti giunti nella città di Archimede, nota per il
Parco Archeologico e per le sue meraviglie, sono desiderosi di ammirare il
santuario.
Eppure quegli
occhi, che hanno versato lacrime, ancora ci parlano. Silenziosamente come sa
fare Lei; occhi che interpellano, scuotono gli animi, parlano d’amore,
consolano. Occhi di Madre per i figli… Occhi di Madre che oggi vedono giungere
nelle nostre coste tanti figli che cercano una vita migliore, e che purtroppo
non sempre vedranno realizzare i loro sogni di libertà.
“Le lacrime
di Maria - come disse Giovanni Paolo II durante la sua visita
Pastorale a Siracusa, per la consacrazione del Santuario il 6
novembre 1994 – sono lacrime di dolore (…); sono lacrime di preghiera (…); sono
lacrime di speranza”.
Manca ormai
poco ai giorni dell’anniversario. Tanti i momenti di preghiera e gli eventi
organizzati per fare memoria. Vi aspettiamo numerosi!
Per maggiori informazioni e curiosità sulla lacrimazione a Siracusa, visita il sito http://www.madonnadellelacrime.it/
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