Capelli lunghi brizzolati,
abbigliamento casual, fascino da
vendere, voce profonda e sensuale, semplicità e umiltà: così si è presentato
mercoledì 19 giugno Jeremy Irons al pubblico di Taormina, in occasione del
Taormina Film Festival. Era da tanti anni che volevo andare a questo evento, ma
una volta per una cosa, una volta per l’altra, non ero mai riuscita. Quest’anno
è stata la volta buona. Con lo z
aino in spalla, pieno di buonumore, passione
per il cinema e curiosità, incurante (o quasi) del caldo soffocante, sono
partita con un’amica e mi sono diretta all’incontro con il bell’attore
britannico.
Irons,
interprete di tantissimi film di successo e premio Oscar come miglior attore
con “Il mistero Von Bulow” nel 1990, ha presentato all’hotel Diodoro di
Taormina il documentario”Trashed” (al cinema o scaricabile online dal sito http://trashedfilm.com), di Candida Brady, prodotto e interpretato
dallo stesso Jeremy Irons, dimostrando tutta la sua passione per la causa
ambientalista ed esortando la platea a prendere coscienza delle terribili
condizioni in cui stiamo riducendo il nostro pianeta.
“Trashed” presenta
un problema di ordine globale che in alcuni paesi del mondo non viene
affrontato. Quello che possiamo fare è cambiare la percezione dei governi
locali. Ad esempio, potete informarvi su come vengono trattati i rifiuti qui a
Taormina, scopritelo. Fate la raccolta differenziata. Siamo noi che governiamo
il mondo".
Parole appassionate, che provengono dal cuore, piene d’amore
e di speranza, di lotta e di fiducia per tutto ciò che può cambiare. E i cittadini
comuni cosa possono fare per evitare la distruzione dell’ambiente che li
circonda? “Noi siamo alla base
della piramide, senza di noi chi sta in alto non può fare nulla, quindi abbiamo
tutto il potere del mondo. Se ci sentiamo impotenti nella nostra vita lo saremo
sempre. Nel mio piccolo, per esempio, quando vado al supermercato lascio
l’imballaggio eccessivo. Se lo facessimo tutti magari i produttori
comincerebbero a capire che non c’è ne bisogno”.
L’attore
poi rivela di essere un appassionato di equitazione, di vela e giardinaggio.
Gli piace vivere, “pagare le bollette con il mio lavoro”, lontano dal mondo
tutto lustrini e paillettes di Hollywood. Un uomo fantastico nella sua
normalità, che ricorda con emozione il suo film d'esordio “Nijinsky”: era il 1980 e
interpretava il grande danzatore russo. Irons ricorda: "Abbiamo girato a
Catania, posti bellissimi. Ricordo poi una cena con Carla Fracci. Indimenticabile". Ammette che si stupisce quando lo scelgono
per un ruolo, ma la sua vita non ruota attorno al cinema.
“Quando non sono sul
set non mi sento un attore, poi rientro nei panni per lavoro, e dopo un paio di
giorni torno alla mia vita”.
Forse il suo segreto, oltre a una volontà di ferro, a un
indiscusso talento naturale e alla volontà di imparare e di mettersi in gioco,
è proprio la semplicità, la modestia, la passione per ciò che fa, l’amore per
quello che lo circonda. A Taormina non ho conosciuto solo l’attore Jeremy
Irons, ma l’uomo. Con i suoi pregi e difetti. Un uomo che mi ha affascinato e
mi ha fatto capire la sua grandezza. Ecco perché sono senza prezzo questi
incontri, ecco perché non ci dovrebbero essere tagli alla cultura italiana (la
mia amica mi ha detto, con dispiacere, che qualche anno fa al festival di
Taormina c’erano molti più eventi. Ciò mi è stato confermato al bar da un
cameriere, nel sacro momento pausa caffè). Dico… Scherziamo? Queste lezioni
sono senza prezzo! La cultura è il futuro. La cultura è vita.
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