martedì 25 giugno 2013

Jeremy Irons: maestro di fascino, talento, umiltà

Capelli lunghi brizzolati, abbigliamento casual,  fascino da vendere, voce profonda e sensuale, semplicità e umiltà: così si è presentato mercoledì 19 giugno Jeremy Irons al pubblico di Taormina, in occasione del Taormina Film Festival. Era da tanti anni che volevo andare a questo evento, ma una volta per una cosa, una volta per l’altra, non ero mai riuscita. Quest’anno è stata la volta buona. Con lo z
aino in spalla, pieno di buonumore, passione per il cinema e curiosità, incurante (o quasi) del caldo soffocante, sono partita con un’amica e mi sono diretta all’incontro con il bell’attore britannico. 



Irons, interprete di tantissimi film di successo e premio Oscar come miglior attore con “Il mistero Von Bulow” nel 1990, ha presentato all’hotel Diodoro di Taormina il documentario”Trashed” (al cinema o scaricabile online dal sito http://trashedfilm.com), di Candida Brady, prodotto e interpretato dallo stesso Jeremy Irons, dimostrando tutta la sua passione per la causa ambientalista ed esortando la platea a prendere coscienza delle terribili condizioni in cui stiamo riducendo il nostro pianeta. 

“Trashed” presenta un problema di ordine globale che in alcuni paesi del mondo non viene affrontato. Quello che possiamo fare è cambiare la percezione dei governi locali. Ad esempio, potete informarvi su come vengono trattati i rifiuti qui a Taormina, scopritelo. Fate la raccolta differenziata. Siamo noi che governiamo il mondo". 


Parole appassionate, che provengono dal cuore, piene d’amore e di speranza, di lotta e di fiducia per tutto ciò che può cambiare. E i cittadini comuni cosa possono fare per evitare la distruzione dell’ambiente che li circonda? “Noi siamo alla base della piramide, senza di noi chi sta in alto non può fare nulla, quindi abbiamo tutto il potere del mondo. Se ci sentiamo impotenti nella nostra vita lo saremo sempre. Nel mio piccolo, per esempio, quando vado al supermercato lascio l’imballaggio eccessivo. Se lo facessimo tutti magari i produttori comincerebbero a capire che non c’è ne bisogno”.
L’attore poi rivela di essere un appassionato di equitazione, di vela e giardinaggio. Gli piace vivere, “pagare le bollette con il mio lavoro”, lontano dal mondo tutto lustrini e paillettes di Hollywood. Un uomo fantastico nella sua normalità, che ricorda con emozione il suo film d'esordio “Nijinsky”: era il 1980 e interpretava il grande danzatore russo. Irons ricorda: "Abbiamo girato a Catania, posti bellissimi. Ricordo poi una cena con Carla Fracci. Indimenticabile". Ammette che si stupisce quando lo scelgono per un ruolo, ma la sua vita non ruota attorno al cinema. 


Quando non sono sul set non mi sento un attore, poi rientro nei panni per lavoro, e dopo un paio di giorni torno alla mia vita”.

Forse il suo segreto, oltre a una volontà di ferro, a un indiscusso talento naturale e alla volontà di imparare e di mettersi in gioco, è proprio la semplicità, la modestia, la passione per ciò che fa, l’amore per quello che lo circonda. A Taormina non ho conosciuto solo l’attore Jeremy Irons, ma l’uomo. Con i suoi pregi e difetti. Un uomo che mi ha affascinato e mi ha fatto capire la sua grandezza. Ecco perché sono senza prezzo questi incontri, ecco perché non ci dovrebbero essere tagli alla cultura italiana (la mia amica mi ha detto, con dispiacere, che qualche anno fa al festival di Taormina c’erano molti più eventi. Ciò mi è stato confermato al bar da un cameriere, nel sacro momento pausa caffè). Dico… Scherziamo? Queste lezioni sono senza prezzo! La cultura è il futuro. La cultura è vita.




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