Buongiorno, miei cari amici ! Come va?
Io reduce da una splendida vacanza rilassante e un pò matta. Ora si riprende, però, la solita vita frenetica di sempre...
Vi riporto un mio articolo pubblicato sulla rivista Chair magazine, in cui a breve troverete tante splendide novità... Buona lettura!
Vive
tra Roma e Lisbona, viaggiando
sempre con il suo gatto Ulisses, trovato 3 anni fa in un sacchetto di plastica
azzurra accanto a un cassonetto. Aveva poche ore di vita quando lei e il marito
Diogo Madre Deus l’hanno salvato. Ama visceralmente il Portogallo, anche
grazie all’amico Antonio Tabucchi, il quale le fece “un bell'itinerario d'autore. Da quel momento
in poi -ammette- non ho fatto altro che tornare in questo Paese”.
“Ognuno deve seguire la sua strada, senza lasciarsi mai influenzare
dagli altri”.
Autrice del romanzo “Tutta la vita”, continuazione
di “ Alle case venie”, già dopo poche settimane si è conquistata il primo posto in classifica in
Spagna. “Molti anni dopo mi sono detta che, in fondo, dare vita alla storia di
Alcina e Spaltero poteva avere un senso. Oggi credo che prima o poi scriverò
anche la terza ed ultima parte”. La
protagonista del romanzo, Alcina, è una donna tragica, nel senso greco del
termine, e si è come ritirata in sé,
dopo la guerra partigiana nel 1948, in cui ha perso tutto. “Il buono della sua
vita sta nei ricordi felici della sua famiglia, nel grande amore dei genitori e
ciò- continua la Petri- a un certo punto le darà la forza di tentare ancora,
anche se tanto curvata dai dolori”. La paura di amare, quindi, quella di
Alcina, per non dover soffrire altre perdite. Ma non è lo stesso spavento
diffuso anche oggi?
“Oggi, più che altro, siamo persone confuse, e secondo Tolstoj, forse,
meno buone, perché lui considerava la confusione dell’anima un cattivo segno”.
“Oggi
dominano i sensi e l’aspetto fisico come mai è successo prima, e con questi
presupposti non si costruisce nessun grande amore. La vita in comune -afferma-
è fatta anche di buona regia, di molta pazienza e tolleranza. Oggi, consumata
quel po’ di carne che siamo, sul barbecue resta solo la cenere”.
Quando le si chiede il percorso seguito, che l’ha
portata a diventare una scrittrice tradotta e pubblicata in Germania, Stati
Uniti, Olanda, Inghilterra, Francia e Portogallo, ammette con molta umiltà che non
ha seguito un percorso preciso : “Ho deciso di scrivere a 20 anni e ho
pubblicato dopo i 30, componendo ciò che sentivo e non quello che poteva avere
più successo”. L’idea di fondare la casa editrice “Cavallo di ferro”, invece, è
venuta al marito, il quale ne aveva già una in Portogallo. “A me è piaciuta
l’idea, soprattutto quella di passare un po’ anche dall’altra parte e vedere la
letteratura anche con un diverso occhio. Abbiamo pubblicato molta letteratura
lusofona, che in Italia mancava. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro.
Ovviamente non ci siamo limitati solo alla letteratura lusofona”.
Riguardo alla crisi dell’editoria, ritiene che
purtroppo “la crisi è combattuta a suon di libri mediocri che costano meno di
dieci euro. E la cosa non mi convince per niente. Sono ancora convinta, anche
in tempo di crisi, che i libri siano ancora la cosa più a buon mercato per
quello che danno in cambio”. Omero, Ariosto, Cervantes, Flaubert, Joyce,
Morante, Manganelli, Guimaraes Rosa, Canetti e tanti altri, gli autori su cui
si è formata la Petri e che hanno influito sul suo modo di scrivere. Moltissima
la passione che trasmette anche semplicemente attraverso un’intervista,
infinito e traboccante l’amore per il suo lavoro e la letteratura. Parecchie le
soddisfazioni di Romana Petri e gli eventi fondamentali della sua vita: il più
importante è, senza dubbio, la nascita figlio Rolando. Le mamme, si sa, hanno
sempre quella marcia in più.
Non conoscevo Romana Petri, interessante la sua biografia. Questo Paese è immerso nella cultura eppure se ne da così poco risalto! Grazie per il tuo lavoro.
RispondiEliminaDove hai passato le vacanze? Io sono andata al mare tre volte. La giornata che ricordo con piacere è stata una mini crociera nell'Isola di San Pietro. Se vieni in Sardegna te la consiglio, è bellissima!
Ciao Fra! Che piacere sentirti! Sono stata una settimana alle Eolie(come i vip, dice mia madre). Mi sono divertita tantissimo e mi sono fatta dei bagni stupendi( alla faccia anche delle meduse, che, anche se numerosissime, non mi hanno presa stavolta. Evviva!).
RispondiEliminaHo degli amici in Sardegna. Sarà stupenda... Finora non ci sono mai stata, ma non vedo l'ora :) Tu sei sarda? Di dove?
Bacioni forti dalla calda Siracusa
Sono di un paesino della provincia del Medio Campidano.
EliminaAllora quando verrò in Sardegna mi DOVRAI ASSOLUTAMENTE dare dei consigli sul percorso da fare! Ok? Così come se vorrai scoprire la mia splendida Sicilia sarà lo stesso per me... A proposito... Sei mai venuta in Sicilia? A Catania e a Siracusa?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaComunque riguardo a Romana Petri, è una donna eccezionale. Mi ha arricchito tanto, anche solo intervistarla via via e mail: unica, con una cultura, una preparazione e una disponibilità e semplicità non comuni.
RispondiEliminaLa sua vita è praticamente un film...
Ti consiglio di leggere "Tutta la vita" o qualche altra sua opera. Arriva al cuore!