Buongiorno amici! Sapete che giorno è oggi? Si ok... E' giovedì, ma giovedì 29 Settembre. E allora? Non vi ricorda niente? La foto pubblicata sopra non vi suggerisce nulla? Dai! Non ci credo! Vi sarà sicuramente venuta in mente il pezzo del grande Lucio Battisti! Era il 1967 e nell'aria si cominciò a sentire una canzone che parlava (meglio: lasciava intuire, perché era in prima persona e i tempi narrativi erano inconsueti) di un tale "seduto in quel caffè", che non pensava alla sua donna. Bel tipino eh? Già mi immagino l'espressione di alcune amiche... :)
Il
testo era preceduto da una voce fuori scena: uno speaker, che leggeva il
giornale radio della mattina, e cominciava e finiva per l'appunto con le parole Ieri,
29 settembre…. La voce in scena si sovrapponeva allo speaker e spiegava
(meglio: lasciava intuire) che quel giorno, il 29 settembre appunto, era
accaduto qualcosa di diverso dal solito :seduto in quel caffè / io non pensavo
a te. Ecco appunto...
Una
donna, un'apparizione, un visiting angel, un amore casuale consumato nel buio,
una fuga dalla realtà, quasi come se non ci fosse che lei.
Il secondo tempo della
canzone, davvero un testo e musica che meriterebbero qualche studio non
affrettato, ancora si riapriva con la voce dello stesso speaker: Oggi, 30
settembre…. E il protagonista, in un crescendo quasi doloroso e reso ancora più
straziato dalla voce rauca e logorata all'estremo, ritornava alla
realtà: Mi son svegliato e / e sto pensando a te…. Che romanticone
Battisti eh? Una telefonata disperata alla sua donna, un urlo per lei che non
capisce, e il senso della vita, il senso dello svanire delle cose, il senso del
recupero delle cose che si credevano perdute e forse si volevano perdere si
traducevano in quello sbalzo scandito dalle parole del giornale radio, lontano
e astratto. Un tempo esterno e un tempo interiore che si accomunavano, la
Storia e la storia che si fondevano, la realtà che si frantumava e si
ricomponeva, in poche ore lacerate, in quel caffè.
Era il 1967. Quella canzone (29 settembre: più che
una canzone, in verità, secondo me ) la cantava l'Equipe 84( avete presente quel
gruppo di capelloni che ancora oggi ogni tanto si vede nei programmi tv? Dai...
Il cantante è sempre con gli occhialini neri! Quelli che vanno in programmi
tipo "I migliori anni" di Carlo Conti... Ecco! ). Ma tutti
sapevamo che l'aveva scritta Lucio Battisti, con le parole della sua
spalla e amico geniale quale era Mogol. Infatti dopo l'artista di Poggio
Bustone l'ha cantata, con la voce tirata fino all'afonia e alla disperazione.
Che emozione... Sembrò che, dentro, ci fosse molto di noi, o almeno di quella
che avrebbe potuto essere la nostra vita. La vita di tanti Italiani.!uante
persone si immedesimarono nelle canzoni di Battisti? Ci sarebbe una lista
parecchio lunga credo! Di lì a poco molte cose, e la Storia, in apparenza
cambiarono. In realtà, tutto era già accaduto. Anche per questo,
il 9 settembre 1998, quando Lucio Battisti è scomparso a 55 anni, ci è
dispiaciuto moltissimo. Magari oggi ci fossero più Luci Battisti! Ciao
Lucio. Oggi è il tuo giorno!
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