lunedì 1 settembre 2014

Nuove abitudini degli Italiani nel nuovo secolo: facebook, twitter e blog. Ci piace questo elemento?

(Tratto dal giornale Chair luglio 2013)

Driiin! Suona la sveglia, mi stiracchio un po' come un gatto nel letto per un altro minuto. Mi alzo. Caffè, caffè, caffè, caaaaffè a volontà, rds che mi fa compagnia e mi fa sorridere e canticchiare e poi... il mio adorato Massimo Gramellini da leggere nello smartphone nella sua pagina facebook per vedere quale altra meraviglia ha creato (le sue sono creazioni, non semplicemente scritture!!!) quel geniaccio del vicedirettore de “La Stampa. Evvivaaaaaaaa!!!


Tranquilli, cari lettori di Chair, questo non è un noioso articolo sulle mie abitudini mattiniere, ma una riflessione su come oggi i social network cambiano le nostre abitudini. 

Sì, perché ormai abbiamo una terza mano: quella dello smartphone, del tablet o del computer. Ovviamente questa nostra nuova opzione (a cui il corpo si è dovuto adeguare), serve per condividere con gli amici pensieri su twitter e fb, o per scattare foto (più o meno strane, più o meno artistiche) da pubblicare su instagram. Mi piace questo elemento!

Le nostre care vecchie abitudini stanno cambiando. Ormai ci si lamenta del caldo, del brutto temporale o delle vacanze fenomenali che abbiamo trascorso condividendole non più con quattro amici (al bar, come cantava Gino Paoli), ma con un mucchio di persone. Alcune delle quali non ricordiamo neppure l’ultima volta che le abbiamo viste di presenza… Sempre se le abbiamo viste almeno una volta di presenza! Per cercare l’anima gemella ci rivolgiamo agli amici degli amici su Facebook, facendo prima un’analisi dettagliata dei loro profili, vedendo che musica piace, se è appassionato di letteratura, di film, di sport, se sa scrivere in italiano e sa distinguere una “a” da un “ha”.
Domanda da 1.000 dollari: davvero si può capire attraverso la tecnologia com’è l’altra persona? Com’ è possibile? Sono importanti anche il tono di voce, il modo di porsi, lo sguardo, i movimenti, il profumo. No? La conferenza "State of the Net" ha ospitato la presentazione della nuova ricerca di Vincenzo Cosenza. Emerge che gli italiani usano di più e meglio i social network, ma c'è ancora molta strada da fare.

Sembra, da 71 milioni di tweet,  che gli italiani sono di cattivo umore da mesi. Questo è uno degli aspetti sottolineati dall'analisi di Vincenzo Cosenza, Social Media Strategist presso BlogMeter, in occasione della conferenza of The Net, in cui si è raccontato come si usa la Rete nel nostro Paese.
Per quanto riguarda Facebook, appare curioso il fatto che chi segue una pagina con un "mi piace", spesso poi la trascura: le pagine con più fan, infatti, non corrispondono sempre con quelle che contano il maggior numero d'interazioni (mi piace, commenti, condivisioni). Su Twitter gli argomenti più quotati sono stati Sanremo 2013, Elezioni 2013, Berlusconi e Serviziopubblico. Il social network da 140 caratteri ci fa scoprire un aspetto interessante: generalmente in Italia prevale il cattivo umore. Solo due momenti hanno interrotto una processione di musoni: Capodanno e San Valentino. La voglia di festeggiare e l'amore, a quanto pare, ci danno ancora qualche momento di allegria. Politica, televisione e sport. Ecco di cosa parlano gli italiani online. Più o meno come accade durante i pranzi domenicali con le famiglie riunite davanti a un piatto di lasagne (con parmigiana al sud o cotoletta al nord del Bel paese). C'è un nome che si stacca da tutti gli altri ed è quello di Beppe Grillo: ben 14,3 milioni di interazioni su Facebook, più del doppio rispetto al secondo classificato (La Repubblica). D’altronde il successo del comico genovese come politico è partito proprio grazie al suo blog, tra i più noti in lingua italiana e tra i 10 più visitati al mondo. La tecnologia può aiutare. Ha tanti vantaggi, così come anche tante insidie. Sta a noi sapere trovare il giusto equilibrio. D’Altronde “in media stat virtus”.


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