martedì 6 dicembre 2011

DIALOGO SULLA RELIGIOSITA' E SULLA LAICITA' DELL'EUROPA


Buongiorno miei cari amici lettori! Come già sapete, lo scorso weekend sono stata a Venezia. Dei giorni pieni di cultura, arte e divertimento. Stamattina vorrei condividere con voi le mie impressioni ad una conferenza a cui ho assistito per il salone europeo della cultura 2011.
La foto qui sopra dovrebbe farvi riconoscere uno dei relatori che è intervento. E già... E' proprio lui! Lorenzo Ornaghi, neo ministro della cultura nel governo Monti. "Dialogo sulla religiosità e sulla laicità dell'Europa": è stato questo il titolo dell'interessantissimo incontro, a cui ha partecipato anche la linguista e psicoanalista Julia Kristeva (che, personalmente, mi ha colpito molto per l'enfasi con cui parlava e per il suo excursus di altissimo livello).


Vi riporto dei passi del discorso della Kristeva, che, secondo me, sono particolarmente significativi: "Nel momento attuale, in cui, insieme allo scontro delle religioni e attraverso di esso, i valori di libertà e uguaglianza di possibilità scuotono il pianeta, non si tratta forse di movimenti che si richiamano all'umanesimo universalista?... Nell'Umanesimo vi vedo l'oblio di due componenti essenziali. In primo luogo, l'etica della felicità e della libertà in Baruch Spinoza, di cui qui basti ricordare il celebre "Deus sive natura" con le sue molteplici interpretazioni libertarie, atee e oggi ecologiche sullo sfondo della crisi climatica e nucleare, nonchè la sempre enigmatica formula di riconciliazione nell'Etica in cui si dice che Dio ama se stesso con un amore intellettuale infinito. E poi gli illuministi francesi, che, con Diderot e Sade in particolare, sollevano più coraggiosamente che mai il sipario sulle singolari passioni e su come convivere con esse. Diderot, ex canonico, non poteva dimenticare la miseria del corpo umano. L'ha cercata nel corpo handicappato, in particolare, in un cieco di Cambridge, geometra del genio, che aveva l'anima sulla punta delle dita e calcolava meglio di chiunque altro le cubature senza averle mai viste". Vi ho riportato solo la parte iniziale della linguista, psicoanalista, filosofa e scrittrice francese di origine bulgara. Se devo essere sincera, ero indecisa se scannerizzare e riportare tutto l'intervento, ma... Lo scanner è a Siracusa e io in questo momento sono a Catania! Comunque spero di avervi fatto intuire, almeno un pò, la complessità e la bellezza di quest'intervento. 


Sull'argomento ha parlato anche il rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, da qualche settimana, neo ministro per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi. Il professore ha fatto notare che il riflettere sull'Umanesimo è di grande attualità. Egli richiama il romanzo "La sfera e la croce", capolavoro di Chesterton, dedicato alla dialettica tra la Fede e la mancanza di essa. In esso è di scena il duello tra la ragione, che ammette l'esistenza di ogni cosa, a patto che possa essere dimostrata, e l'accettazione dell'uomo nell'ammettere che non tutto può essere dimostrato, e questo 'non tutto' richiede la grazia della fede e il pensiero di Dio. Questo romanzo rispecchia la modernità, il contrasto tra ragione e fede. 
"Sacro e religioso- afferma Ornaghi- non sono una sorta di rimosso e del pre-moderno. Anzi... E' la visione del futuro. Il fanatismo religioso spesso nasce dall'individualismo. La rivincita di Dio non significa andare contro la modernizzazione".
 Allora, forse, il ritorno alla religione è un ritorno alla modernità (?). 


Oggi un numero crescente di studiosi sostiene che la crisi è dovuta non solo all'economia, ma alla stagnazione e all'apatia. E come dargli torto, pensandoci bene? Le nostre società si interrogano sul significato più profondo di appartenere a un gruppo, ma il cittadino è lasciato solo a sè stesso.


Una splendida conferenza, in cui la stessa Kristeva si è detta onorata di parteciparvi per "poter parlare liberamente davanti al ministro dei Beni culturali italiani. Solo in Italia può accadere questo". Meno male... Oltre ai difetti, non dimentichiamoci i numerosi pregi del nostro bel Paese.

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